Altro che utero in affitto e stepchild adoption. Mettere al mondo un bimbo, o adottarlo, è diventato un vero problema economico e politico perché esclude per esempio le coppie eterosessuali con un contratto a scadenza mensile, coloro che non hanno genitori pronti a sostenere i costi, le coppie di maschi gay senza un reddito elevato, le coppie lesbiche che non possono permettersi l'inseminazione artificiale, le coppie sterili e i single non danarosi.
Non ho mai pensato che fare un figlio sia soltanto una questione di soldi. Basta vedere le famiglie dei siriani che scappano dalla guerra: sono composte principalmente da bambini. Alle coppie etero basterebbe forse più coraggio e ottimismo per diventare genitori, a prescindere da tutto il resto. Eppure è chiaro che la disoccupazione o un lavoro a basso reddito, per di più precario, costituiscono un ostacolo quasi insormontabile.
A volte queste coppie per ragioni anagrafiche arrivano a desiderare un figlio molto tardi. Non ci riescono. E allora ricorrono all'adozione. Ma in Italia il percorso adottivo nazionale è semi-bloccato e occorre una solidità economica famigliare per accedervi. I single, poi, sono praticamente esclusi. L'adozione internazionale, invece, costa moltissimo: 25-30mila euro.
Il Partito democratico ha promesso di modificare la legge sulle adozioni inserendo finalmente la stepchild adoption, ma non ho ancora letto una sola riga sulla possibilità di dare un bambino alle persone sole, che non stanno in coppia. Così come è molto probabile che l'adozione di un bimbo straniero rimarrà in mano alle associazioni private, a totale carico dei cittadini. Inoltre, finché non sarà inserito l'accesso all'adozione per i gay, continuerà una intollerabile discriminazione. Spero di sbagliarmi.
Post Scriptum: Ho incrociato Nichi Vendola numerose volte nella mia vita professionale, politica e personale. Sono convinta sarà un bravissimo genitore. Un grande augurio di benvenuto al piccolo Tobia.
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