Per il 16 aprile si prepara una grande
manifestazione europea a Roma. La sensazione è che le multinazionali
abbiano deciso di giocarsi il tutto per tutto a Bruxelles imponendo un
negoziato a tappe forzate. L'obiettivo è quello di arrivare a qualcosa
di molto concreto prima della scadenza elettorale delle presidenziali
americane.
Sulla piattaforma Progressi.org è stata lanciata infatti la nuova fase di pressione sui sindaci, i presidenti di Regione e i parlamentari italiani, per mettere “fuori legge” il TTIP dalle città. Al link http://www.progressi.org/fuorittip e con l’hashtag #fuorittip, la Campagna Stop TTIP Italia “chiede a tutti i comitati, gli attivisti, e i cittadini preoccupati per l’impatto del trattato transatlantico, di sottoscrivere questa petizione e di farla girare il più possibile”.
“Vogliamo che l’adesione dell’Italia al TTIP sia discussa in ogni consiglio comunale e che ogni Comune esprima la propria preoccupazione e opposizione al trattato, come molte altre città europee e italiane hanno già fatto – si legge nella petizione – Siamo preoccupati dell’impatto che il TTIP avrà sulla nostra economia e sulla nostra vita, perché questo accordo è concepito per favorire gli interessi delle grandi imprese multinazionali, soprattutto americane”.
Le firme raccolte saranno poi consegnate ai sindaci, ai presidenti di Regione, ai parlamentari nazionali ed europei del territorio in vista della mobilitazione nazionale contro il TTIP.
Sulla piattaforma Progressi.org è stata lanciata infatti la nuova fase di pressione sui sindaci, i presidenti di Regione e i parlamentari italiani, per mettere “fuori legge” il TTIP dalle città. Al link http://www.progressi.org/fuorittip e con l’hashtag #fuorittip, la Campagna Stop TTIP Italia “chiede a tutti i comitati, gli attivisti, e i cittadini preoccupati per l’impatto del trattato transatlantico, di sottoscrivere questa petizione e di farla girare il più possibile”.
“Vogliamo che l’adesione dell’Italia al TTIP sia discussa in ogni consiglio comunale e che ogni Comune esprima la propria preoccupazione e opposizione al trattato, come molte altre città europee e italiane hanno già fatto – si legge nella petizione – Siamo preoccupati dell’impatto che il TTIP avrà sulla nostra economia e sulla nostra vita, perché questo accordo è concepito per favorire gli interessi delle grandi imprese multinazionali, soprattutto americane”.
Le firme raccolte saranno poi consegnate ai sindaci, ai presidenti di Regione, ai parlamentari nazionali ed europei del territorio in vista della mobilitazione nazionale contro il TTIP.
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