lunedì 22 febbraio 2016

Top secret anche per i deputati: non osano divulgare il Ttip

fonte http://www.libreidee.org/

La parlamentare tedesca Katja Kipping, della LinkeUn covo di Cosa Nostra? No, la stanza super-segreta con gli atti del Ttip, il Trattato Trasatlantico che ridurrà a zero la residua sovranità europea: fine delle tutele su salute, servizi, cibo e lavoro. A dominare saranno le multinazionali, grazie a speciali tribunali che daranno loro ragione, contro gli Stati. E’ sotto choc la deputata tedesca Katja Kipping, della “Linke”, a cui è stato eccezionalmente permesso – insieme ad alcuni colleghi – di varcare le soglie del sancta sanctorum del nuovo super-potere euroatlantico che sta rimpiazzando il Wto. Due ore in tutto, per dare un’occhiata a documenti in gestazione da anni, ai quali lavorano in segreto 1.500 lobbysti. Sconcertante la procedura di accesso ai dati: «Secondo i piani, annunciati dal vice-cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, i parlamentari devono prima registrarsi per poter accedere alla stanza, e possono rimanere per solo due ore a leggere i documenti», scritti in inglese (esclusa la possibilità che i parlamentari possano portare con sé consulenti e interpreti). E ancora: «I telefoni cellulari e qualsiasi altro dispositivo elettronico devono essere depositati in una cassetta di sicurezza».
I documenti del Ttip sono accessibili da un computer che non è connesso a Internet, scrive “Sputnik News” in un post ripreso da “Voci dall’Estero”. E, sebbene ai parlamentari sia “concesso” di prendere appunti, «non possono copiare parti dei testi e non possono condividere alcun dettaglio dell’accordo né in pubblico né in Parlamento», come se si trattasse di un segreto militare, anziché del futuro socio-economico d’Europa. «La stessa procedura di registrazione per entrare nella stanza la dice lunga», afferma la Kipping, che – dopo essersi “registrata” – ha ricevuto precise istruzioni su come avrebbe dovuto utilizzare la stanza. «La prima cosa che ho notato è che i termini e le condizioni erano già state oggetto di trattative tra la Commissione Europea e gli Stati Uniti. Fateci caso, il Ttip non è ancora formalmente ratificato, e già i singoli paesi coinvolti hanno perso il diritto di decidere chi possa leggere il testo e a quali condizioni».

Grottesco, ridicolo, sinistro. «Ho sempre pensato che i parlamentari eletti abbiano diritto all’informazione. Eppure i negoziatori del Ttip (chi mai gli ha dato legittimità?) si comportano come se ci stessero concedendo l’accesso ai testi solo per il loro buon cuore», scrive la Kipping in una nota. L’accesso come “segno di eccezionale fiducia”? «Pensano davvero che un parlamentare debba sentirsi lusingato? Per me ha solo il sapore del totalitarismo. “Permettere l’accesso” e “estendere la fiducia” non è il tipo di linguaggio che usi se credi davvero nella democrazia». Per rendere il trattato ancora ancora più complesso da decifrare, dice la Kipping, ai parlamentari non è consentito portare con sé alcun esperto per interpretare il linguaggio tecnico usato nel testo, peraltro fornito soltanto in inglese. «Non ci viene consentito di portare con noi alcuno specialista, ad alcuna condizione di sicurezza, nella stanza di lettura. Così come per i cittadini comuni, che alla fine dovranno sopportare il peso Il vicecancelliere Sigmar Gabriel, dell'Spdmaggiore del Ttip, anche gli specialisti non hanno alcuna possibilità di accedere a questi testi segreti. A casa mia questa non è trasparenza».
I sostenitori del Ttip dicono che i paesi membri riceveranno un grande impulso economico, dovuto al crollo delle barriere commerciali tra Usa e Ue? «Non c’è nulla che supporti nemmeno lontanamente queste affermazioni», ribadisce la Kipping. «Le due ore che ho passato nella stanza di lettura erano ovviamente insufficienti per leggere tutti i documenti. Eppure, dopo, mi sono resa conto che nulla di ciò che ho letto mi avrebbe potuto far ripensare le mie critiche iniziali sul Ttip». E aggiunge: «È già di per sé rivelatorio che il ministero per gli affari economici adotti tutte queste misure per impedire che il testo del Ttip venga divulgato. E hanno ogni ragione per farlo. Chiunque voglia entrare in questi negoziati avendo in mente di migliorare la protezione dell’ambiente, dei consumatori, e le condizioni di lavoro, non avrebbe alcuna paura della trasparenza. Chi invece è attivamente impegnato a svendere la democrazia, è ovvio che non voglia finire sotto esame da parte dell’opinione pubblica. Se Sigmar Gabriel e i negoziatori sono davvero convinti dei benefici del Ttip, perché non rendono il testo pubblicamente disponibile su Internet?».

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