Qualcuno
ha detto che la cultura è disimparare ciò che si è imparato. E quindi,
in pratica, ha detto che l'unico modo di andare avanti in questo dramma
chiamato "Umanità Primo Tempo" è fare la rivoluzione, cioè arrivare
all'umanità del secondo tempo. E tu l'avevi capito. Solo che ad un certo
punto ti sei stufato pure tu. Nulla da dire. Capisco che è molto meglio
essere borghesi arguti e intelligenti che proletari frustrati e
massacrati. All'Aspen institute ti hanno folgorato, ti capisco.
Però tu solo, e forse anche Pasolini, avevate imparato a disimparare. E avevi anche cercato di dirlo. E noi l'avevamo colto. Ti ricordi? Negli anni settanta quando portammo nelle piazze gli striscioni con su scritto "la contemporaneità è la gioia della storia e non la ripetizione dei drammi del passato". C'eravamo detti che tutto il peso di ciò che è stato è molto leggero se sappiamo cambiare il presente dimenticando il passato. Noi sapevamo il "nome della rosa". Era la parola d'ordine per entrare nel circolo dei saggi folli.
Umberto, ci bastò una strizzatina d'occhio per intenderci. Ora però tutta questa biogassificazione ci sommerge. E "bonasera". Gli operatori dei liquami biogassificanti sono al lavoro. Bisogna risparmiare sulle fonti primarie. E quindi dobbiamo produrre merda per produrre energia. Siamo fatti, Umberto. Non se ne esce più.
Questi sono capaci di vendersi lo status quo pur di godersi il loro status qui. Ma qui, Umberto, si sta da schifo. E tu non l'avevi mandato a dire. Almeno con un conservatore vero come te ci si poteva parlare. Questi ti fanno la pelle. Ti prendono per stanchezza. Magari fossero conservatori! Perché, così fosse, potremmo togliere la storia dal congelatore. Hanno vinto i dritti, Umberto. Hanno vinto i dritti e basta. Quelli che tu odiavi a morte.
Però tu solo, e forse anche Pasolini, avevate imparato a disimparare. E avevi anche cercato di dirlo. E noi l'avevamo colto. Ti ricordi? Negli anni settanta quando portammo nelle piazze gli striscioni con su scritto "la contemporaneità è la gioia della storia e non la ripetizione dei drammi del passato". C'eravamo detti che tutto il peso di ciò che è stato è molto leggero se sappiamo cambiare il presente dimenticando il passato. Noi sapevamo il "nome della rosa". Era la parola d'ordine per entrare nel circolo dei saggi folli.
Umberto, ci bastò una strizzatina d'occhio per intenderci. Ora però tutta questa biogassificazione ci sommerge. E "bonasera". Gli operatori dei liquami biogassificanti sono al lavoro. Bisogna risparmiare sulle fonti primarie. E quindi dobbiamo produrre merda per produrre energia. Siamo fatti, Umberto. Non se ne esce più.
Questi sono capaci di vendersi lo status quo pur di godersi il loro status qui. Ma qui, Umberto, si sta da schifo. E tu non l'avevi mandato a dire. Almeno con un conservatore vero come te ci si poteva parlare. Questi ti fanno la pelle. Ti prendono per stanchezza. Magari fossero conservatori! Perché, così fosse, potremmo togliere la storia dal congelatore. Hanno vinto i dritti, Umberto. Hanno vinto i dritti e basta. Quelli che tu odiavi a morte.
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