sabato 27 febbraio 2016

CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA E LA PRECARIZZAZIONE DEI POSTI DI LAVORO.

Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato oggi dal direttivo regionale FP-CGIL su proposta dell'area "Il sindacato è un'altra cosa-opposizione CGIL".

Direttivo regionale CGIL FP Roma e Lazio

La legge regionale "Tutela , governo e gestione pubblica delle acque" è stata ormai approvata da quasi due anni, ma la sua attuazione, tramite le apposite norme, ancora non vede la luce.
Prima fra tutte a legge che delinea i nuovi Ambiti di Bacino Idrografico (ABI) per la quale è già disponibile la proposta n.238 che giace da tempo nei cassetti della Regione sebbene siano anche scaduti i 90 giorni che la Giunta si era data per la loro definizione.
Temiamo che anche la Giunta Regionale del Lazio, come quella campana, voglia allinearsi ai diktat del Governo centrale che punta alla privatizzazione del servizio idrico, all'accorpamento del servizio in poche, grandi multiutility quotate in borsa, all'accentramento decisionale su scala regionale tramite la creazione di un unico Ambito Territoriale Ottimale. Il tentativo di fusione per incorporazione di ACEA ATO5 S.p.A. in ACEA ATO2 S.p.A va in questa direzione.
Su questo punto, oltre 100 sindaci della Provincia di Roma hanno detto NO all'istanza di fusione tra il gestore idrico della provincia di Roma e quello della Provincia di Frosinone, approvando un documento ufficiale in cui annunciano battaglia legale contro Acea, nel caso l'azienda non tenesse conto del dissenso espresso. Nella partecipatissima assemblea dei sindaci del 17 febbraio è stata registrata infatti la grave e colpevole assenza del Comune di Roma che punta a rendere nullo il voto degli altri 100 comuni, configurandosi, di fatto, come un assenso ad Acea.
Tutto ciò significherebbe la palese violazione della volontà popolare che si è espressa con i referendum dl 2011 e che ha chiaramente indicato che l'acqua è un bene comune, fuori dalle logiche del mercato e del profitto.
Come Direttivo Regionale F.P. intendiamo denunciare che la privatizzazione del servizio pubblico di erogazione e gestione dell'acqua , la sua concentrazione in poche grandi aziende gestite con criteri privatistici, avrebbe, come l'esperienza ci insegna, quale immediata e diretta conseguenza la precarizzazione dei posti di lavoro, l'erogazione di servizi scadenti e l'aumento tariffario a danno di tutti i cittadini del Lazio Centrale e Meridionale.
Pertanto, la Cgil FP di Roma e del Lazio, in linea con il recente documento nazionale a firma Solari e Barbi ed auspicando anche un coinvolgimento attivo della Cgil regionale di Roma e del Lazio, si impegna a promuovere incontri, dibattiti ed iniziative pubbliche per sostenere le azioni che i Comitati locali per l'acqua pubblica, i Sindaci che si sono schierati apertamente a favore della gestione pubblica, decentrata e partecipata del servizio, intenderanno promuovere dentro e fuori il Consiglio regionale, ribadendo in maniera netta e chiara un esplicito impegno al rispetto della volontà popolare espressa al referendum del 12-13 di giugno 2011, dove oltre 27 milioni di elettori hanno detto SÌ per l'acqua bene comune.

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