La canapa, prezioso materiale, versatile e utile
all’ambiente. Varie volte abbiamo visto come questa pianta possa avere
varie applicazioni, dalla bonifica dei terreni inquinati alla bioedilizia.
ambientebio.it
In un solo vegetale sono concentrate tante di quelle proprietà e
varietà di utilizzi che sembra assurdo lo scetticismo che ancora vi
aleggia intorno.
In particolare, sembra che il settore della bioedilizia
sia tra quelli in cui la canapa può fornire un contributo importante e
che vede la creazione di un numero sempre maggiore di progetti. Tra i
più recenti,troviamo Ecopassion.
I promotori di questo progetto, Alexander Erlacher e Christoph
Kirchler, un costruttore e un rappresentante di materiale edili, hanno
deciso di utilizzare la canapa mescolata al calcestruzzo per dare vita a
delle abitazioni eco-friendly che stanno avendo un discreto successo.
Il progetto ha coinvolto vari centri di ricerca e l’EURAC, l’istituto
per le Energie Rinnovabili di Bolzano.
Le case risultano resistenti, a prova di roditori e di incendi. E,
nel caso dovessero proprio prendere fuoco, non sprigionano gas tossici. Come spiega a greenews Kirchler: “Da
circa un anno collaboriamo con gli svizzeri di Hemp, il cui fondatore è
un pioniere in questo campo, ha iniziato oltre 20 anni fa in Francia ad
utilizzare materiali naturali in edilizia e soprattutto ha sperimentato
la miscela di canapa e calce fino a trovare la ricetta giusta per
garantire che il prodotto si comporti bene. Risultati sorprendenti anche
per l’emissione di C02, per fare un esempio: quando lavoriamo un metro
cubo di materiale la canapa riesce ad assorbire tutta quella che produce
la calce. Un risultato positivo per l’atmosfera“.
Le costruzioni realizzate con questo speciale materiale possono anche essere autotrasportate.
Una delle particolarità di queste costruzioni sono le “cupole che rimandano agli Igloo degli Inuit, che possono essere costruiti come saune o anche come moduli abitativi“.
Un’idea pratica, pulita che ha trovato la collaborazione del TIS
Innovation Park di Bolzano e che consente di dare concretezza al mercato
della canapa. Anche se l’Italia è ancora un Paese che “oppone
resistenza” a questo particolare cambiamento.
Come spiegano i due imprenditori: “È una sperimentazione continua
perché bisogna recuperare la memoria storica, anche qui in Alto Adige
fino agli anni cinquanta era presente la coltura della canapa, purtroppo
abbandonata. Il problema è che il contadino non semina se non c’è un
mercato è una sfida non facile da vincere. In Italia ci sono solo due
impianti di trasformazione, non a caso la canapa è lavorata soprattutto
in Romania. Eppure questa filiera potrebbe permettere di combattere lo
spopolamento nei piccoli comuni – ci sono tanti giovani che tornano alla
terra – e con una forte ricaduta ambientale perché la canapa, tra
l’altro, ha il potere di decontaminare e di togliere i veleni dal
terreno”.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
domenica 7 febbraio 2016
Case di canapa: il progetto di bioedilizia che conquista l’Alto Adige
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento