Altro che uscita dalla crisi e luce in fondo al tunnel. A svelare la drammatica realtà è un rapporto – oscurato dai grandi media – della Commissione Europea, che nero su bianco ammette: “La povertà diventerà la norma di qui a dieci anni.” Ecco il clamoroso documento, scovato dai segugi di Fainotizia.
infiltrato.it
Nell’ultimo rapporto trimestrale dell’Unione Europea sull’euro redatto
dalla Commissione europea e pubblicato alcune settimane fa, c’è un
passaggio sfuggito a vari commentatori. A un certo punto c’è una
previsione a 10 anni.
Si legge: “Presumendo
che l’area euro e le previsioni sugli Stati Uniti sostengano che questo
scenario sia accurato, è previsto che l’area euro finisca nel 2023 con
degli standard
di vita che potrebbero essere più bassi di quelli di metà anni
60relativamente agli Stati Uniti. Se questo accadesse nel 2033 gli
standard di vita dell’area euro (PIL pro capite) sarebbero circa il 60%
di quello degli Stati Uniti, con una differenza di quasi 2/3 nello
standard di vita a causa dell’abbassamento dei livelli di produttività
del lavoro e col rimanente terzo dovuto alle differenze
nell’utilizzazione del lavoro”.
Se
ad alcuni non spaventerà lo scenario “materiale” – per molti versi
sarebbe un bene tornare ad avere una macchina a famiglia come negli anni
’60, a riciclare gli oggetti e ad essere meno ferocemente consumisti – è
sicuramente da temere lo scenario politico.
Qui
infatti non si parla di una decrescita felice scelta (e spiegata ai
cittadini) dai governi. Ma di un impoverimento a brevissimo termine di
milioni di persone. Questi poi chi voteranno? Il trend apparente è che
negli stati che stanno accusando di più l’impoverimento crescono i
partiti populisti. Tenedo conto che il rapporto è su scala decennale
forse siamo solo all’inizio…
Nessun commento:
Posta un commento