lunedì 31 agosto 2015

Media & lotta di classe, forse è arrivato il momento di applicarsi seriamente. Intervento di Paolo Andreozzi.

Detto e ridetto che non ci sono, al momento, i rapporti di forza favorevoli per cambiare lo stato di cose presente, non potremmo almeno e con profitto far girare un po' di informazione, sapere e coscienza tra la nostra gente, e specie tra i giovani della nostra gente?
La cultura, almeno quella, non ci manca: giusto? E l'attitudine didattica, da quel che ricordo, neppure. E una videocamerina e la capacità di usare cose tipo Youtube, ce l'abbiamo tutti ormai: no?
E allora qualcuno mi spiega perché se vado su e giù per la Rete a cercare approfondimenti, dibattiti, conferenze o lezioni sulla lotta di classe anno per anno, decennio per decennio, secolo per secolo, non trovo un accidente?
Cioè: qualcosa trovo, ma si tratta o di lezioni notturne del programma Rai-Nettuno degli anni '90 (non il massimo della smartness per attrarre l'ascolto) o di documentari fiction-storici rilanciati da Superquark e simili (non il massimo dell'ortodossia ideologica dal nostro punto di vista) o conferenze e dibattiti in francese, inglese, spagnolo, tedesco e perfino portoghese (non il massimo della facilità di fruizione, se vogliamo davvero viralizzare la cosa per la classe nostrana... e comunque ciò comprova che altrove, dappertutto, i compagni si spendono per fare egemonia fuori dalle solite nicchie); ma qui e ora, invece?

Eppure io lo so che ci stanno qua e là cicli di incontri molto ben tematizzati e anche molto ben svolti (da compagni e compagne bravi e preparati). Solo che restano in un circuito che definire carbonaro è ancora troppo poco!
Allora forza, intellettuali! Forza, videomaker! Forza, compagni che conoscete il contenuto materialista-dialettico della Storia ma pure le leggi della comunicazione post-moderna! Piantiamola di leccarci le ferite (e piantatela di stordirvi di serieTV e talent-show, con la scusa che il nemico va conosciuto), piantiamola di menarcela solo tra noi sui social!
E invece, voi che sapete, regalateci un bellissimo corso multimediale sulla lotta di classe; che dall'accumulazione originaria e le lotte per la terra, passando per le rivoluzioni industriali, la Rivoluzione Francese e i Giacobini, i sindacati e l'Internazionale Socialista, la Comune, il capitalismo finanziario e l'imperialismo, la Grande Guerra, la Rivoluzione Russa, Stalin e Trockij, la Crisi del '29, il nazifascismo, la Seconda Guerra e la Resistenza, la Cina, la decolonizzazione, il Vietnam e il '68, la Società dello Spettacolo e il consumismo e la globalizzazione, arrivi fino alla Grande Crisi dal 2008 a oggi!
Forza!
Tanto non è che abbiamo molto da fare in trincea, no? La guerra è di posizione, mica di movimento.
Allora diamo a quanti più fratelli e sorelle di classe possibile, specie i giovani, tutti gli strumenti utili a posizionarsi anche loro al nostro fianco.
E poi vediamo che succede!

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