Mattia Fantinati, invitato alla manifestazione di Comunione e Liberazione: "Avete trasformato l'esperienza spirituale morale in un paravento di interessi personali, avete generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private, università e appalti". Dalla platea partono fischi, ma il parlamentare è riuscito a concludere il suo intervento: "Il M5s non ha bisogno di benedizioni, ma di risposte".
“Sono qui per denunciare come Comunione e Liberazione, la più potente lobby italiana, abbia trasformato l’esperienza spirituale morale, in un paravento di interessi personali, finalizzati sempre e comunque a denaro e potere. La politica deve essere laica, perché deve fare il bene comune, di tutti”. Lo ha detto dal palco, rivolto alla platea del Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini, il deputato del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati. Dalla platea è partito qualche fischio, ma Fantinati ha proseguito tranquillamente. “Il Movimento 5 Stelle – è stata la conclusione del suo intervento – non ha bisogno di benedizioni, ma di risposte”.Subito dopo essere salito sul palco, Fantinati ha ringraziato per l’invito e ha precisato di non essere lì “per prendere applausi” né “per cercare consensi”. A metà del suo discorso, il parlamentare definisce Cl “la più potente lobby italiana”, rimproverandola di aver applaudito il “prescritto per associazione mafiosa” Giulio Andreotti, Silvio Berlusconi (condannato per frode fiscale per non parlare della vita non proprio secondo i valori cattolici) e Roberto Formigoni “finito sotto processo per corruzione per tangenti multi-milionarie sulla sanità lombarda”. E poi il “governo dell’inciucio” di Enrico Letta e del premier attuale che dopo che sono finiti fuori dal governo i ministri in “quota Cl” (Mario Mauro e Maurizio Lupi) “viene qui a ricevere la vostra benedizione baciando pantofole ed anelli: il presidente imbonitore e venditore di speranze”.
Da Comunione e Liberazione arriva la replica di Raffaello Vignali, deputato di Area Popolare (quota Nuovo Centrodestra) e soprattutto ex presidente della Compagnia delle Opere, braccio economico di Cl: “La prova che Cl non è quello che Mattia Fantinati ha detto leggendo quei fogli è nel fatto che il movimento permette di invitare al Meeting chiunque, anche chi è contrario”. “Ti invito da amico – ha detto Vignali a Fantinati – a fare un giro per i padiglioni. Parla con i volontari, molti sono disoccupati e lavorano qui gratis. Così magari potrai giudicare”. Alla fine del convegno, in cui si è levato qualche fischio bloccato da Vignali, la platea mugugna, mentre Fantinati lascia di corsa la sala con un militante M5S ribadendo a favore di telecamera i concetti da lui precedentemente espressi dal podio.
Tra l’altro il “gioco” di Fantinati si è colorato anche di strategia, visto che poco prima di entrare al Meeting aveva assicurato: “Noi siamo pronti a governare e quindi dobbiamo confrontarci con tutti. Hanno invitato M5s a dire la propria e come lo facciamo in Parlamento e nel paese lo facciamo anche qui”. Fantinati peraltro era stato anche oggetto di attacchi sulla Rete per la sua presenza alla kermesse di Cl, che è stata più volte criticata dallo stesso Beppe Grillo. In queste ore si moltiplicavano anche i retroscena sui malumori di alcuni parlamentari per la partecipazione del parlamentare al Meeting di Rimini. Timori e critiche che, alla luce del suo intervento, finiranno per essere sedate.
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