La prima bioplastica a base di canapa viene prodotta in Italia e più precisamente in Sicilia. L’ha sviluppata una startup catanese, la Kanèsis –
crasi tra la parola canapa e il termine greco κίνησις (kinesis), ossia
“movimento” – fondata da un giovane studente di ingegneria, Giovanni Milazzo.
«Kanèsis
nasce dai principi messi in campo da Henry Ford negli anni Trenta –
spiega Giovanni – con il recupero di scarti industriali di origine
vegetale per fare nuovi prodotti green ed ecosostenibili». La sua startup ha vinto a maggio il contest “Start Up Academy” dell’Università di Catania ed
è composta da un team molto variegato, con chimici, informatici e
biotecnologi, ma anche designer, business planner e tecnici alimentari.
L’idea è
stata quella di realizzare una plastica ecosostenibile proprio dagli
scarti della lavorazione industriale di vegetali, tra cui la canapa. Il risultato è un materiale composito termoplastico, con proprietà riconducibili alle plastiche petrolchimiche convenzionali e doti migliorate di resistenza e leggerezza.
Dalla canapa una plastica stampata in 3D
Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Università di Catania, è in fase sperimentale ed “Hempbioplastic”
è il nome provvisorio dato all’innovativo materiale a base di canapa.
«Il nostro obiettivo è sviluppare prodotti industriali dalla natura»,
sottolinea Milazzo. «Abbiamo cominciato dalla canapa perché è una pianta dalle proprietà straordinarie».
Unendo la canapa ad altri scarti vegetali i ragazzi di Kanèsis sono
riusciti a realizzare il prototipo di un filamento per stampa 3D dalle
proprietà migliorate.
Rispetto
alla bioplastica tradizionale infatti, è più leggera e presenta una
resistenza alla trazione migliorata del 30%. «Inoltre, ha un costo
notevolmente inferiore a quello della più economica bioplastica in
commercio, che è anche il nostro principale competitor, il PLA».
Il
materiale è totalmente made in Italy: è stato infatti ideato, sviluppato
e prodotto nel nostro paese. Depositata la domanda di brevetto
internazionale, il prossimo passo sarà la produzione di granulo.
«Abbiamo stretto collaborazioni con diverse aziende locali e straniere –
rivela Milazzo – con le quali ci interfacciamo per le svariate
applicazioni che ricopre il granulo termoplastico derivato da canapa».
Hempbioplastic è solo il primo passo
Il granulo
termoplastico è costituito da scarti vegetali tenuti insieme da una
resina vegetale: il risultato è un materiale plastico biodegradabile, a
prima vista del tutto simile al legno, ma economico e super resistente.
Gli sviluppi futuri sono molteplici. Non a caso, Kanésis prevede di allargare, a breve, lo spettro di produzione.
«Stiamo lavorando su altri sei materiali compositi derivati tutti da
scarti vegetali, con proprietà totalmente innovative», annuncia Milazzo.
«Ci dedicheremo alla messa a punto di processi produttivi di
bio-carburanti come bio-diesel o etanolo di canapa e alla messa a punto
di processi di produzione di energia pulita».
Questo
materiale infatti, potrebbe essere utilizzato in diversi settori, dal
biomedicale all’automotive. Grazie alla fibra di canapa sarebbe
possibile, ad esempio, sostituire il polietilene tereftalato, il
classico PET, che è un materiale di bassa qualità ed altamente
inquinante. La sua leggerezza la rende particolarmente adatta anche per la costruzione di oggetti tecnologici, come ad esempio dei piccoli droni.
Campagna di crowdfunding in partenza
«Il
petrolio prima o poi finirà e non potremo cambiare i nostri modelli
produttivi tutto d’un tratto: noi ci stiamo organizzando per tempo». Ecco spiegata la decisione di affidarsi alla canapa, una risorsa 100% naturale e rinnovabile.
I ragazzi di Kanèsis sognano un futuro
diverso, più sostenibile. Da vivere non all’estero, bensì nella loro
terra, la Sicilia. Sviluppare prodotti – come biocarburanti, carta e
biomattoni – direttamente dai campi, infatti, potrebbe voler dire migliaia di posti di lavoro in un paese dove il 70% del territorio è attualmente abbandonato.
Nei giorni scorsi hanno presentato il loro progetto all’Esposizione Universale di Milano. «Abbiamo portato l’innovativa penna 3D che ha permesso alla gente di stamparsi il proprio pezzo in plastica di canapa
ed avere un ricordo di futuro sostenibile da Expo». Adesso sono pronti a
lanciare una campagna di crowdfunding per finanziare la ricerca e lo
sviluppo di altri filamenti. Alla Kanésis prevedono di dare il via alla
produzione dei nuovi filamenti speciali a partire dalla primavera 2016.
@antcar83
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