venerdì 10 aprile 2015

Con questa legge sulla tortura i torturatori della Diaz non sarebbero condannati.


DIAZNessuno pagherà per quest'onta. Nessuno pagherà per quel sangue versato. Nessuno pagherà per tutto quel dolore inflitto. Quando è il potere a sbagliare ed a sbagliare in quel modo nulla accade. Il massimo che si può ottenere è il riconoscimento europeo della responsabilità dello Stato nel quale però nessuno si identifica e taluni si nascondono.
Quale è la risposta del nostro legislatore alla sentenza della Corte europea? Una legge sulla tortura, finalmente, che però è talmente complicata e farraginosa che, leggendo il commento del professore Francesco Viganò dell'Università di Milano, non riuscirebbe a far condannare per questo reato nemmeno gli stessi torturatori della Diaz.
Se dovesse pertanto essere applicata a quel processo questa legge nuova, quegli stessi imputati e condannati per altri reati minori prescritti, potrebbero vantarsi di non aver commesso alcuna tortura. Io mi auguro che il professore Viganò si sbagli.

Ma io, leggendo da semplice cittadina mi chiedo: chi picchia, chi umilia, chi uccide, perché deve essere condannato per tortura solo se si prova che lo ha fatto per determinati motivi piuttosto che per altri? Perché occorre dimostrare che lo ha fatto con compiacimento intimo e non è sufficiente invece riconoscere che lo ha fatto solo consapevolmente?
Non voglio parlare di mio fratello, per il quale non si è nemmeno stati capaci di sapere chi lo ha picchiato riducendolo in quelle terribili condizioni, figuriamoci se si fosse dovuto accertare il motivo psicologico di quello scellerato massacro, per arrivare alla condanna dei responsabili.
Voglio parlare di Francesco Mastrogiovanni. Il maestro elementare di Vallo della Lucania che durante un Tso è morto perché legato ad un letto per oltre novanta ore senza mangiare né bere.
Bene invito tutti a guardare il video della sua terribile morte, filmata minuto per minuto. A quella morte non si potrebbe sicuramente applicare questa legge. Quindi non sarebbe tortura.
Chissà che ne penserebbero i giudici della Corte europea.
Purtroppo siamo forti con i deboli e deboli con i forti.

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