A differenza di The Pirate Bay, Tribler è davvero inaffondabile.
La caduta di The Pirate Bay, al di là delle riflessioni sull'opportunità della censura, ha avuto anche un'altra conseguenza: ha mostrato quanto sia fragile il modello attuale basato su servercentrali.
È vero che il database non è andato perduto, è vero che l'infrastruttura è al sicuro nel cloud, è vero che c'è ancora la possibilità che The Pirate Bay torni; però può sempre cadere di nuovo.
Esiste tuttavia da qualche tempo un'alternativa ai classici clienti BitTorrent che è praticamente impossibile da chiudere e che da poco ha guadagnato anche l'anonimato: Tribler.
Ne avevamo parlato un paio d'anni fa, segnalando come la sua stessa struttura, completamente peer to peer (anche le ricerche sono decentralizzate e avvengono direttamente tra gli utenti), lo renda impermeabile alla censura e ai raid della polizia: non ci sono server che possano essere sequestrati e non fa uso dei DNS, ma sono gli utenti stessi a costituire l'infrastruttura.
Oggi Tribler torna sotto i riflettori non soltanto perché il caso Pirate Bay ha spinto molti alla ricerca di alternative più robuste, ma anche perché è stata appena rilasciata una versione che offre l'anonimato all'utente.
«Gli eventi recenti»- ha dichiarato il creatore di Trible, il dottor Johan Pouwelse della Delft University of Technology -«mostrano come i governi non esitino a bloccare Twitter, ad assaltare i siti web, a confiscare i server e a rubare i nomi a dominio. Il team di Trible sta lavorando da 10 anni per preparare l'era delle soluzioni libere dai server e dagli oppressori aggressivi».
La più recente versione integra una tecnologia derivata da Tor che serve per creare una rete anonima propria degli utenti di Tribler: in questo modo l'indirizzo IP dei condivisori non viene annunciato pubblicamente, ma resta nascosto dai vari proxy.
I test di questa funzionalità si sono protratti per circa un anno, e finalmente essa è stata integrata nella versione ufficiale.
Inoltre, gli utenti possono decidere il livello di anonimato di cui godere aumentando o diminuendo il numero di "salti" che i pacchetti devono percorrere; ovviamente, un maggiore anonimato si traduce in una velocità di download inferiore e in una maggior consumo di banda, perché sono i vari utenti ad agire come proxy.
Il professor Pouwelse tiene poi a sottolineare come, nonostante la tecnologia di anonimizzazione sia ispirata a TOR, «Tribler crea una nuova rete dedicata che non è connessa in alcun modo alla rete TOR principale. Usando Tribler si diventa parte di una rete simile a TOR e si aiutano gli altri a diventare anonimi».
Per quanto riguarda le questioni circa la velocità, il professore commenta:«Siamo molto curiosi di vedere quanto saranno veloci i download anonimi. Dipenderà tutto da quanto sarà sociale la gente, ossia se lasceranno funzionare Tribler aiutando automaticamente gli altri a diventare anonimi. Se molti utenti di Tribler si faranno carico di questo e condivideranno le risorsela velocità sarà sufficiente per una gradevole esperienza di download».
Tribler è liberamente scaricabile dal sito ufficiale in versione per Windows, Linux e Mac OS X.
Per il suo creatore, «Internet sta diventando un incubo per la privacy. Ci sono pochissime iniziative che usano una crittografia forte e l'onion routingper offrire una vera privacy».
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