Ieri sera una folta delegazione di "donne No Tav" ha contestato Guglielmo Epifani, e con lui tutto il Pd, a cominciare dal pasdaran delle "grandi opere", il senatore Esposito. Questa nota emessa in seguito dalle compagne.
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Oggi 26/7, come attiviste NoTav romane, siamo andate a contestare Epifani, il segretario del PD pronto a intervenire a un dibattito alla festa dell'Unità di Roma.
Dopo le dichiarazioni del senatore piemontese del Partito Democratico, Esposito,
noto agguerrito sostenitore, al pari di tutto il suo partito, della costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione, non potevamo restare in silenzio: "giù le mani dalla Val Susa!" - "se toccano una ci toccano tutte!"
Siamo intervenute in una festa militarizzata, da un palco assediato dalle annunciate contestazioni degli stessi giovani del PD...Non li vuole più nessuno!
Mentre il corteo NoTav romano bloccava il lungo Tevere, abbiamo dimostrato che la Val Susa invaderà tutte le città. Oggi infatti in tutta Italia la solidarietà ai NoTav e a Marta è diventata ancora una volta complicità attiva, con iniziative e mobilitazioni diffuse e non sono mancate provocazioni delle forze dell'ordine.
Ci vediamo nelle strade e nei sentieri della Valle.
Forse non tutti sanno che in Italia c’è una grande lotta: la lotta contro il Tav linea ad alta velocità TorinoLione , una lotta popolare che coinvolge migliaia di persone della Val di Susa e di tutto il territorio nazionale, una lotta che si pone come obbiettivo quello di fermare la costruzione di un’opera inutile e enormemente costosa. Una lotta contro la devastazione di un territorio ma non solo, è una lotta contro la devastazione delle nostre vite.
Infatti forse non tutti sanno che un km di Tav costa 164 milioni di euro, in pratica un km di Tav costa come 1000 case popolari; 3 metri di TAV costano quanto 4 sezioni di scuola materna; 500 metri di TAV costano quanto un ospedale da 1200 posti letto, 226 ambulatori e 38 sale operatorie; un km di TAV costa quanto un anno di tasse universitarie per 250 mila studenti.
Forse non tutti sanno che nella notte fra il 19 e il 20 luglio c’è stata una nuova manifestazione in Val di Susa: una passeggiata notturna verso le reti del cantiere nel corso della quale c’è stato un agguato da parte della polizia. Quest’operazione ha portato al ferimento di decine di manifestanti e all’arresto di nove attivisti, sette dei quali si trovano tuttora agli arresti domiciliari.
Forse non tutti sanno che fra questi attivisti arrestati c’è Marta, ragazza pisana, che ha subito molestie sessuali durante l’arresto mentre veniva trascinata all’interno del cantiere e che dopo la sua denuncia pubblica ha dovuto subire anche un linciaggio mediatico scaturito dalle dichiarazioni di Stefano Esposito, senatore del Pd, che ha invocato una denuncia per calunnia.
Forse non tutti sanno che nella notte fra il 19 e il 20 luglio c’è stata una nuova manifestazione in Val di Susa: una passeggiata notturna verso le reti del cantiere nel corso della quale c’è stato un agguato da parte della polizia. Quest’operazione ha portato al ferimento di decine di manifestanti e all’arresto di nove attivisti, sette dei quali si trovano tuttora agli arresti domiciliari.
Forse non tutti sanno che fra questi attivisti arrestati c’è Marta, ragazza pisana, che ha subito molestie sessuali durante l’arresto mentre veniva trascinata all’interno del cantiere e che dopo la sua denuncia pubblica ha dovuto subire anche un linciaggio mediatico scaturito dalle dichiarazioni di Stefano Esposito, senatore del Pd, che ha invocato una denuncia per calunnia.
Forse non tutti sanno che in un’intervista questo stesso senatore ha dichiarato di essere stupito dal “silenzio delle donne” quasi ad auspicare il levarsi di qualche donna democratica che si unisse con lui ad additare Marta come “pazza”, “strega”, “isterica”. Ebbene abbiamo deciso di venire qui oggi proprio per far sentire agli “onorevoli esponenti” del Partito Democratico che le donne in questo paese in silenzio proprio non ci stanno.
Forse non tutti sanno che migliaia di donne in Italia hanno deciso di lottare, Tav come in mille altre battaglie che le vogliono protagoniste nelle scuola, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle città e nei quartieri, negli spazi sociali e nelle lotte ambientali. Migliaia di donne hanno deciso di uscire dal caldo focolare domestico e di scendere in piazza, di gridare per le strade, di occupare le case, di riprendersi ora tutto quello che gli spetta per costruirsi un futuro dignitoso.
Ebbene ora sapete che noi in silenzio non ci stiamo, che siamo pronte a batterci e che ci rivedrete in tutte le mille battaglie che ci sono e che nasceranno in questo paese, sempre dalla parte di chi lotta. Sempre senza paura.
Ebbene ora sapete che noi in silenzio non ci stiamo, che siamo pronte a batterci e che ci rivedrete in tutte le mille battaglie che ci sono e che nasceranno in questo paese, sempre dalla parte di chi lotta. Sempre senza paura.
Se Non Con Marta Quando? Se toccano una, toccano tutte!
A sarà dura!
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