giovedì 25 luglio 2013

E ancora cammino a testa bassa…

di  | 25 luglio 2013


E ancora cammino a testa bassa guardando per terra…
me ne rendo conto sempre più spesso e vedo che sempre più gente lo fa e mi dico che anche questo, probabilmente, è un effetto della crisi e ancora un po’ e vado a sbattere contro un altro che come me cammina guardando per terra… considero tutto questo e sospiro. Penso ai versi che Francesco canta nella sua Cyrano “… e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l’uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali …” magari fosse ricerca di verità è che ci hanno accorciato l’orizzonte…
… solo ieri ho saputo di un amico che, dopo un paio di anni davvero di merda, si è incamminato verso la collina e non è più tornato a casa.
Avevo letto la notizia dei resti umani ritrovati, non avevo letto del riconoscimento.
Avevamo avuto un brutto capoccia in comune, ma io me ne ero andato e lui no, aveva continuato a subire, poi era stato costretto ad andarsene, dopo anni di insulti.

Ci eravamo sentiti, avevamo riso della ritrovata libertà, poi arrivarono problemi economici grossi e mi chiese aiuto, fra i miei debiti scoprii che il mio fido mi permetteva solo 300 euro e glieli diedi.
Mi giurò che me li avrebbe resi, gli dissi di non pensarci.
Temevo soprattutto che, non potendo, non si sarebbe fatto più vivo…
Lo sapevo che si sarebbe comportato così, lo chiamai dopo qualche mese, gli chiesi come andasse e mi rispose balbettando, ma io ero contento che avesse risposto a me, all’amico, che non avesse avuto paura della vergogna, per me significava che era vivo dentro.
Ma non andava bene, nemmeno per me certo, ma quando parli con un amico che sta male, che ha dei problemi veri e non vede soluzioni, non gli parli dei tuoi guai, lo ascolti e gli fai coraggio, cerchi di fargli vedere altre cose che non siano la solita merda, cerchi di fargli ricordare chi lui sia per davvero.
Pianse.
Pianse perché erano mesi, mi disse, che nessuno gli diceva cose del genere.
Incontrava solo porte sbattute in faccia.
Ci siamo salutati ridendo, dicendoci “ciao compagno”.
Mi promise che mi avrebbe chiamato ma non lo fece.
Scomparve…
si incamminò su per la collina e scomparve.
Non so se questo si chiami suicidio o omicidio…
“La violenza è l’ultima risorsa degli incapaci”, Isaac Asimov.
La solita strada
bianca come il sale
il grano da crescere
i campi da arare
guardare ogni giorno
se piove o c’è il sole
per veder se domani
si vive o si muore
e un bel giorno dire basta e andare via

Luigi Tenco scriveva canzoni che pensavo sarebbero invecchiate e invece sono sempre più attuali.

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