La Corte Costituzionale nei giorni scorsi ha dichiarato l'illegittimità (sentenza n. 116/2013) della normativa che aveva istituito, a decorrere dal primo agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, un contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici i cui importi risultino complessivamente superiori a 90 mila euro lordi annui. L'Inps ne ha immediatamente interrotto l'applicazione provvedendo alla restituzione della quota ai titolari delle pensioni d'oro. L'istituto dovrà ridare in dietro circa 40 milioni l'anno. Tra i 90mila ed i 150mila euro il contributo era fissato al 5%, tra i 150mila ed i 200mila euro saliva al 10%, oltre i 200mila euro era pari al 15%. La Consulta ha giudicato questa norma in contrasto con gli articoli 3 e 53 della Costituzione, rispettivamente sul principio di uguaglianza e sul sistema tributario.
Per il segretario del Prc, Paolo Ferrero, lo stop al contributo sulle pensioni d'oro e il via alla restituzione dell'importo trattenuto nel 2013 "è una vergogna avvenuta perchè il governo Monti ha voluto esattamente questo: ha fatto un provvedimento sbagliato proprio per farselo bocciare e lasciare inalterati i privilegi". "Redistribuire, in ambito pensionistico, sarebbe perfettamente costituzionale e legale - aggiunge Ferrero -. Noi chiediamo appunto questo: di mettere un tetto alle pensioni d'oro a 5mila euro al mese, eliminando i cumuli pensionistici ed utilizzare quelle risorse per aumentare le pensioni basse".
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