Indovinate chi ha detto questa frase: «L’economia americana stenta a crescere perché la spesa a deficit del governo sta calando significativamente». Esatto, la spesa a deficit: quella dello Stato a favore dei cittadini, a cui l’Europa ha dichiarato guerra. E chi si mette, ora, a difendere il debito pubblico come sacrosanto diritto e motore fondamentale per il salvataggio dell’economia? Magari il fantasma di John Maynard Keynes, il grande economista inglese nemico delle élite, il genio che sognava un’economia pubblica democratica? Sbagliato, dice Paolo Barnard, l’inventore di questo strano indovinello pubblicato sul suo sito il 24 luglio: quella frase “impossibile”, che a Bruxelles e Francoforte varrebbe la fucilazione, l’ha pronunciata nientemeno che Timothy Geithner, il ministro del Tesoro statunitense, nell’annuale conferenza “Delivering Alpha” all’inizio di luglio.
L’economia va male perché lo Stato non si indebita? Eresia assoluta, in tempi di spending review, rigore assoluto e riforme strutturali. Tutto il contrario di quello che predicano Monti e la Fornero, in ossequio alla Merkel, con risultati sotto gli occhi di tutti: panico e angoscia, precarizzazione definitiva della vita, nuova povertà e interi paesi sull’orlo della disperazione, di fronte alla prospettiva di “sacrifici” perfettamente inutili, micidiali nel provocare una macelleria sociale che, di questo passo, farà retrocedere di cent’anni il livello medio di benessere inEuropa, una volta estinte per decreto – con trattati-capestro come il Fiscal Compact – tutte le garanzie e le tutele sociali su cui si sono basati decenni di sicurezza, fiducia e progresso. E attenzione: «Al contrario di quella dell’Eurozona, la crisi americana è determinata da fattori che il governo potrebbe totalmente controllare». E come: risparmiando? No, al contrario: «Spendendo di più». A parlare non è un teorico della Modern Money Theory, ma sempre lui, il ministro del Tesoro di Obama.
«Gli Usa – continua Geithner – sono penalizzati da troppe tasse e da un limite troppo basso di debito pubblico». Sembra di sognare: il problema del debito, per il tesoriere di Washington, è che è troppo basso. Domanda: gli Usa potrebbero permettersi un debito governativo maggiore? Evidentemente sì: perché sono dotati di moneta sovrana, al contrario dell’Eurozona che è invece costretta ad elemosinare l’euro prendendolo in prestito a caro prezzo dai banchieri. «In Europa – aggiunge lo stesso Geithner – i tecnocrati al potere non devono lasciare il continente sull’orlo dell’abisso per avere lo strumento con cui strappare ai governi le riforme che vogliono: ciò stronca la crescita in Europa». Poche parole, che pesano come una sentenza: anticipate dallo stesso Barnard, ripetute da Premi Nobel come Stiglitz e Krugman, ma tuttora ignorate dalla grande stampa italiana e dal consenso tombale che, fra le anime morte del Parlamento, ancora puntella il governo creato dalla Bce per smontare l’Italia ad esclusivo beneficio della Germania e della speculazione finanziaria.
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