lunedì 23 luglio 2012

L'ACQUA NON È DEL SINDACO,MA DEL POPOLO.

Dopo la sentenza della consulta,sull'acqua come bene pubblico, che salva il risultato referendario di oltre 27 milioni di cittadini italiani,di cui 1 milione e 200mila romani,e che si è tenuto solo un'anno fà,è un ulteriore lezione di democrazia data all'arrogante sindaco,paperino, di Roma.
A questo punto viene da pensare che l'unico motivo della vendita dell'acea è la marketta elettorale che Alemanno deve al costruttore Caltagirone, suo "grande"elettore.
La maggioranza alzi la testa e abbia un sussulto di dignità politica, ritiri la delibera 32 e approvi il bilancio; accetti il verdetto della Corte costituzionele e della sovranità popolare.
Andrea Alzetta, Roma in Action

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