Roma,
arriva il report dopo un anno di attività della campagna contro i
canoni neri. Si tratta di circa 1000 registrazioni dei contratti, ma
altre circa duecento sono con iter avviato e tutte assistite dall’Unione Inquilini.
Nelle tasche degli inquilini sono rimasti in media circa 750 euro al
mese e con una riduzione rispetto al canone nero mai al di sotto del
70-80% per ogni contratto.
Parliamo di 8,2 milioni di euro risparmiati all'anno dai nostri inquilini e di circa 65 milioni di euro nell’arco degli 8 anni di contratto.
Con queste registrazioni l’Agenzia delle entrate ha incassato almeno 900.000 euro.
In base al citato decreto legislativo n. 23 del 2011 gli inquilini che registrano i contratti in nero, anche camere, presso le Agenzie delle entrate al momento della registrazione, in cambio riceveranno un contratto di anni 4+4 e un canone annuo pari a tre volte la rendita catastale dell’unità immobiliare occupata. In media sono circa 100 euro al mese di affitto.
I dati relativi alle registrazioni relative al primo anno della nostra campagna, a Roma, sono straordinari: la riduzione dell’affitto rispetto al canone a nero non è mai inferiore al 70% - 80%, il risparmio mensile, per ogni registrazione, sul canone a nero è mediamente di circa 750 euro, i circa 1000 inquilini, che hanno proceduto alla registrazione dei canoni in nero trasformandoli in contratti regolari con canoni bassi derivanti dall’applicazione della legge, hanno ottenuto dunque un risparmio complessivo mensile di circa 700 euro, ovvero, in un anno risparmieranno oltre 8 milioni di euro, se rapportati agli 8 anni del nuovo contratto avranno un risparmio, rispetto al canone nero, di circa 65 milioni di euro. Soldi rimasti nelle tasche d’inquilini prima vessati dai canoni neri e ora con contratto regolare, una vera battaglia anticrisi.
Le zone di Roma dalle quali provengono gli inquilini che si sono rivolti all'Unione Inquilini interessano in modo particolare i quartieri delle zone limitrofe alle Università, San Lorenzo, Tor Vergata. Ma anche i quartieri di San Giovanni, Tiburtina, Tuscolana, Boccea e più in generale l’Aurelio.
Da segnalare che azioni di registrazione sono venute anche dalla provincia in particolare Ladispoli, Pomezia, Ardea e la zona dei Castelli.
Ma chi sono questi inquilini che registenao i contratti? Il 60% degli inquilini sono studenti fuorisede (di molto aumentati rispetto ai primi mesi della campagna), giovani e precari; il restante 40% sono lavoratori fuori sede, immigrati (anche se ancora pochi, rispetto alle potenzialità) e famiglie. Spesso le famiglie monoreddito hanno iniziato l’azione a seguito di licenziamento del portatore di reddito.
Significativo è il dato delle donne che rappresentano il 60% del totale delle registrazioni con una età che varia da 25 ai 40. Pochi invece risultano i casi di comodato d’uso fittizio.
Si sono verifficate vituazioni di contratti registrati, ma a un canone inferiore a quello effettivamente pagato dall’inquilino. Questo ha aperto un altro versante di iniziativa, portando l’inquilino a pagare il canone come derivante dal canone registrato e, laddove vi sia la documentazione attestante il pagamento di un canone maggiorato, anche il recupero delle somme versate in eccesso. Appare evidente che coloro che hanno proceduto alla registrazione dei contratti a nero sono ancora una minima parte.
Relativamente bassa la percentuale di ricorsi al giudice che nei nostri casi rappresenta circa il 30%, nel 90% dei casi i giudici hanno emesso ordinanze o sentenze favorevoli all’inquilino, ultimamente sono in aumento le proposte da parte dei proprietari di monetizzare l’uscita dalla casa da parte dell’inquilino che ha registrato il contratto, le offerte economiche hanno raggiunto anche punte di 20.000 – 25.000 euro. Subito dopo la registrazione si segnala un aumento della conflittualità tra proprietario ed inquilino (in questo casi si registrano solo scontri verbali).
Solo in due casi i proprietari hanno tentato di estromettere forzosamente dall’alloggio l’inquilino che aveva registrato il contratto. Un esempio: due donne si sono ritrovate il mobilio fuori di casa. Ma per entrambe l’intervento immediato, sollecitato dall’Unione Inquilini, di forze dell’ordine e del giudice, ha consentito nella stessa giornata la reimmissione nell’alloggio delle inquiline.
Parliamo di 8,2 milioni di euro risparmiati all'anno dai nostri inquilini e di circa 65 milioni di euro nell’arco degli 8 anni di contratto.
Con queste registrazioni l’Agenzia delle entrate ha incassato almeno 900.000 euro.
In base al citato decreto legislativo n. 23 del 2011 gli inquilini che registrano i contratti in nero, anche camere, presso le Agenzie delle entrate al momento della registrazione, in cambio riceveranno un contratto di anni 4+4 e un canone annuo pari a tre volte la rendita catastale dell’unità immobiliare occupata. In media sono circa 100 euro al mese di affitto.
I dati relativi alle registrazioni relative al primo anno della nostra campagna, a Roma, sono straordinari: la riduzione dell’affitto rispetto al canone a nero non è mai inferiore al 70% - 80%, il risparmio mensile, per ogni registrazione, sul canone a nero è mediamente di circa 750 euro, i circa 1000 inquilini, che hanno proceduto alla registrazione dei canoni in nero trasformandoli in contratti regolari con canoni bassi derivanti dall’applicazione della legge, hanno ottenuto dunque un risparmio complessivo mensile di circa 700 euro, ovvero, in un anno risparmieranno oltre 8 milioni di euro, se rapportati agli 8 anni del nuovo contratto avranno un risparmio, rispetto al canone nero, di circa 65 milioni di euro. Soldi rimasti nelle tasche d’inquilini prima vessati dai canoni neri e ora con contratto regolare, una vera battaglia anticrisi.
Le zone di Roma dalle quali provengono gli inquilini che si sono rivolti all'Unione Inquilini interessano in modo particolare i quartieri delle zone limitrofe alle Università, San Lorenzo, Tor Vergata. Ma anche i quartieri di San Giovanni, Tiburtina, Tuscolana, Boccea e più in generale l’Aurelio.
Da segnalare che azioni di registrazione sono venute anche dalla provincia in particolare Ladispoli, Pomezia, Ardea e la zona dei Castelli.
Ma chi sono questi inquilini che registenao i contratti? Il 60% degli inquilini sono studenti fuorisede (di molto aumentati rispetto ai primi mesi della campagna), giovani e precari; il restante 40% sono lavoratori fuori sede, immigrati (anche se ancora pochi, rispetto alle potenzialità) e famiglie. Spesso le famiglie monoreddito hanno iniziato l’azione a seguito di licenziamento del portatore di reddito.
Significativo è il dato delle donne che rappresentano il 60% del totale delle registrazioni con una età che varia da 25 ai 40. Pochi invece risultano i casi di comodato d’uso fittizio.
Si sono verifficate vituazioni di contratti registrati, ma a un canone inferiore a quello effettivamente pagato dall’inquilino. Questo ha aperto un altro versante di iniziativa, portando l’inquilino a pagare il canone come derivante dal canone registrato e, laddove vi sia la documentazione attestante il pagamento di un canone maggiorato, anche il recupero delle somme versate in eccesso. Appare evidente che coloro che hanno proceduto alla registrazione dei contratti a nero sono ancora una minima parte.
Relativamente bassa la percentuale di ricorsi al giudice che nei nostri casi rappresenta circa il 30%, nel 90% dei casi i giudici hanno emesso ordinanze o sentenze favorevoli all’inquilino, ultimamente sono in aumento le proposte da parte dei proprietari di monetizzare l’uscita dalla casa da parte dell’inquilino che ha registrato il contratto, le offerte economiche hanno raggiunto anche punte di 20.000 – 25.000 euro. Subito dopo la registrazione si segnala un aumento della conflittualità tra proprietario ed inquilino (in questo casi si registrano solo scontri verbali).
Solo in due casi i proprietari hanno tentato di estromettere forzosamente dall’alloggio l’inquilino che aveva registrato il contratto. Un esempio: due donne si sono ritrovate il mobilio fuori di casa. Ma per entrambe l’intervento immediato, sollecitato dall’Unione Inquilini, di forze dell’ordine e del giudice, ha consentito nella stessa giornata la reimmissione nell’alloggio delle inquiline.
isabella borghese
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