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Il Mes è peggio di un capestro, è la sostituzione della Troika: con,
al posto del Fondo Monetario Internazionale, una specie di Fondo
Monetario Europeo, che però sarà svincolato dalla Commissione Europea.
Il Mes diventa una specie di super-Commissione, che dovrebbe decidere
qual è il livello di sicurezza dei debiti degli Stati, valutando la loro
situazione finanziaria, in modo tale da consentire a questi Stati di
avere accesso al credito internazionale sulla base del giudizio che
viene formulato da un gruppo di tecnocrati, non eletti da nessuno. In
altre parole, una specie di “super-governo delle banche” (perché di questo si tratta), che viene nominato comunque da uomini delle banche,
i quali decidono se l’Italia, la Spagna, il Portogallo sono degni di
ricevere questo prestito. Ma non è solo questo, il discorso: è molto
peggio. Perché, una volta deciso se sono degni di ricevere il prestito,
si decide anche che, a seconda del loro livello di sicurezza, saranno
più o meno indipendenti. Se hanno un livello di sicurezza basso, di
fatto vengono commissariati da una struttura monetaria che avrà il
potere di decidere sul bilancio dello Stato: sulle spese, sulle entrate,
sulle tasse.
In poche parole, saremmo messi nelle mani di un gruppo di tecnocrati,
che in realtà sono dei banchieri, che decideranno tutto ciò che
riguarda la nostra politica economica. Tra l’altro, questo è del tutto anticostituzionale, perché significa trasferire all’esterno del paese le specifiche condizioni per la sovranità, cioè a dire: qual è la nostra politica,
qual è il livello delle nostre spese sociali e delle strutture
scolastiche, ospedaliere, eccetera. Praticamente, significa che noi
abbandoniamo la Costituzione e mettiamo questo nostro paese nelle mani
di una struttura esterna, non soggetta a nessun vincolo democratico. Nel
frattempo continuiamo a versare i soldi per il fondo comune, ma li
riceviamo solo se ce li meritiamo? Se non vado errato, per
quest’operazione noi abbiamo già versato 750 miliardi. Ma nel caso
dovessimo accedere al credito, dovremmo pagare l’interesse sul credito
che ci verrà dato (a prescindere dal fatto che noi, insieme agli altri,
abbiamo già pagato una enorme somma per tenere in piedi questa
struttura).
La sostanza è questa: prestiamo i soldi nostri, mettiamo in piedi una
struttura che dovrà finanziare gli Stati pericolanti, ma nello stesso
tempo saremo costretti, noi stessi, a pagare gli interessi
sull’eventuale credito che ci venisse fatto (sulla base, tra l’altro, di
criteri determinati dalle grandi banche internazionali private). Se passa questa cosa, finisce ogni baluardo di democrazia, e persino ogni straccio rimasto a coprire questo tipo di rinuncia alla democrazia.
Nella Costituzione, che dovrebbe essere il nostro punto di partenza,
c’è scritto che la sovranità delle nostre istituzioni decide il livello
di vita dei cittadini italiani. Non c’è nessun altro che può prendere
queste decisioni. Noi invece le trasferiamo nientemeno che nelle mani di
una struttura la
cui fisionomia non è decisa da noi, i cui uomini non sono in nessun
modo scelti da noi, e i cui interessi sono nient’affatto trasparenti,
perché sono composti da persone che non sono il prodotto della volontà
popolare. Né meraviglia che la stampa parli del Mes ignorando le cose
che ho appena detto.
Negli ultimi 15 anni siamo passati per un colpo di Stato, sia pure
senza carri armati. Ci sono norme che vengono decise a monte e portate
davanti a un Parlamento che non sa nulla, non capisce nulla e non è
competente su nulla – ma le approva, e di fatto si modificano le leggi
dello Stato. Da quel momento in poi, ciò che prima non esisteva diventa
una norma, alla quale bisogna sottostare. Come diceva Napolitano, “pacta
sunt servanda”: i patti si devono rispettare. Ma se i patti vengono
fatti così, tu di trovi di fronte a un nuovo Stato, a nuove istituzioni
che hanno completamente rovesciato l’intera struttura della Costituzione
italiana. E quindi questo patto non solo non va rispettato: non si deve
accettare, non si deve approvare. Non a caso, la stampa tace sulla
struttura, sul significato politico di questa cosa, che è gravissima: è
un cambio di regime.
(Giulietto Chiesa, dichiarazioni rilasciate nella conversazione con Massimo Mazzucco in web-streaming su “Contro Tv” il 22 novembre 2019. La puntata è stata ripresa sul blog “Luogo Comune“. Le trasmissioni di “Contro Tv” tornano in diretta ogni venerdì sera alle ore 21).
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domenica 1 dicembre 2019
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