Non
credo riuscirei a sopportare una vita come quella di Gratteri.
infosannio.wordpress.com (Bartolomeo Prinzivalli)
Una maxi
retata contro la ‘ndrangheta da 334 arresti, la più grande di sempre
grazie all’impiego di tremila uomini, anticipata di un giorno in
extremis perché i boss sapevano a causa di una fuga di notizie (ma va?) e
la convinzione di aver appena grattato la superficie, la consapevolezza
che forse neanche un decimo di essi subirà la giusta pena grazie ai
soliti cavilli giudiziari, vizi di forma,
sconti da grandi magazzini “fuoritutto solo per oggi” o per meglio dire
“fuoritutti alla prima opportunità”, domiciliari extralusso,
l’immancabile prescrizione per i reati minori, e che quelli a piede
libero gliel’abbiano giurata.
Come se non bastasse la sensazione di
essere soltanto un fastidio per il sistema mediatico che ha
evidentemente altri piani (e referenti), e poco più di una frivolezza
per la restante platea, alla stregua del tizio che mangia una banana
appiccicata al muro, e che presto verrà soppiantato dall’ennesimo elenco
di banalità sciorinato da un burattino su un palco, dalla campagna pro o
contro una merendina sbafata da un pagliaccio o dal premeditato gesto
eccessivo di un tizio che qualcuno impunemente definisce artista.
Per non parlare del disagio in questi
giorni di festa, in cui fingere serenità davanti a tavole addobbate ed
agenti di scorta, discreti ma non invisibili eppure necessari, anche se
in cuor proprio vorrebbero trovarsi altrove, cosa che chiunque in quelle
stanze comprende.
No, non lo sopporterei, ed è
riduttivo il mio ringraziamento per tale sacrificio. Non ha neanche
senso la definizione di eroe, visto l’abuso del termine appioppato ad
individui il cui unico obiettivo è la propaganda a fini personali, che
ne muta il significato, sporcandolo persino.
Un giorno, spero molto lontano, tutti
ne riconosceranno le azioni e tesseranno le lodi, sperticandosi in
elogi e narrandone aneddoti in momenti amicali e confidenziali, ma è una
condizione che si verificherà solo dopo la sua dipartita, quando
avranno la certezza che non potrà più nuocere…
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