sabato 21 dicembre 2019

Fratelli di Mafia

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(Tommaso Merlo) – La mafia è diventata sovranista. È quello il vento che imperversa e i fratelli di mafia si stringono a coorte. Mentre i cittadini si vomitano addosso sui social, dietro le quinte la malavita continua a fare i suoi sporchi comodi. È sempre stato così. Divide et impera. Vale per la mafia, vale per la politica. Per decenni gli italiani se le sono date di santa ragione tra destra e sinistra, mentre nei palazzi i ratti ingrassavano. Quando scatta qualche retata quel marciume riemerge. Come a ricordarci da dove veniamo e dove rischiamo di tornare. Ma tutto scorre in fretta sul rullo social. Giusto qualche retorico cinguettio di sdegno prima che il circo ricominci lo show. Prima che i pagliacci di turno ricomincino a decantare la qualità dell’amministrazione delle regioni del nord da parte delle destre. O come i vecchi partiti siano gli unici capaci di selezionare classi dirigenti esperte e competenti. O come questa destra sovranista tutta rutti e peti sia promotrice del cambiamento e non invece l’ennesima maschera di un sistema marcio fino all’osso che non si vuole arrendere. Un sistema partitocratico che con le mafie in un modo o nell’altro è sempre sceso a compromessi. Per quieto vivere e perché conviene chiudere un occhio.
Dalle Alpi fino all’Etna, da destra fino a sinistra passando per la miriade di faccioni e di sigle e di vuoti slogan con cui il circo della politica ha sempre aizzato i cittadini gli uni contro gli altri mentre dietro le quinte della propaganda si spartiva il paese. Il 4 marzo è stato un disperato tentativo di dire basta a quella deriva indecente. Un disperato tentativo di costringere la politica a smetterla di delinquere alle spalle dei poveri cristi e tornare invece ad occuparsi dei loro problemi adottando standard di legalità e trasparenza degni di una democrazia civile e moderna. Ma dalla sera stessa del 4 marzo, mafiosi e politici e tutti i reduci del vecchio regime si son messi remare contro per impedire che quel cambiamento si concretizzasse. Si sono scatenati contro quel sussulto democratico con una ferocia implacabile, come se i veri mafiosi fossero quei cittadini che gridavano onestà. Maledetti sfascisti. Tra loro complici dei malavitosi ma non solo, anche scalatori politici disposti a tutto pur di conquistare il potere e caste arroganti terrorizzate di perdere il proprio status e orde di ottusi ed ipocriti con la verità in tasca dopo decenni di disastri. Tutti alleati nel boicottare la volontà popolare e con essa il cambiamento. Tutti alleati nel tentativo di anteporre i propri interessi e i propri rigurgiti ideologici a quelli della collettività. Mafiosi, politici, uomini d’affari, stampa, voltagabbana. Un partito trasversale e radicato che vorrebbe la restaurazione del vecchio regime mentre i cittadini si vomitano addosso odio sui social. Oggi sta tornando di moda il sovranismo. I fratelli di mafia si stringono a coorte, la mafia chiamò, sì.

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