![kali linux](https://www.zeusnews.it/img/6/8/7/7/2/0/027786-620-kali-linux.jpg)
Chi cerca di violare un sistema informatico - anche in maniera del tutto legittima, magari perché è stato assunto proprio per valutare la bontà delle difese di un'azienda - generalmente non vuole farsi scoprire.
A questo scopo, agire da remoto è senz'altro l'ideale. Ma se invece è necessario essere presenti nelle vicinanze dell'obiettivo, è meglio assumere un aspetto che dia poco nell'occhio, e ciò vale anche per il sistema operativo adoperato.
Se ci si aggira con un portatile su cui evidentemente sta funzionando Kali Linux, è legittimo che gli astanti possano iniziare a nutrire qualche sospetto.
Così, gli sviluppatori di questa distribuzione hanno creato uno script che, in pochi secondi, altera l'aspetto dell'ambiente desktop di default - XFCE, che proprio da questa versione di Kali ha sostituito Gnome - in maniera tale che rifletta quello di una tipica installazione di Windows 10.
In questo modo, chiunque passasse alle spalle dell'hacker noterebbe semplicemente qualcuno che lavora con un portatile su cui c'è Windows, esattamente uguale a milioni di altre persone nel mondo.
Kali Linux si può scaricare dal sito ufficiale. Chi già l'utilizza può effettuare l'aggiornamento con i comandi tipici di Debian (da cui Kali è derivata): apt update && apt -y full-upgrade.
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