la riscossa
Nella giornata di ieri (30 settembre) si
è svolto a Roma l’annuale corteo in memoria di Walter Rossi
nell’anniversario della sua morte. La mobilitazione si è snodata per le
vie del quartiere romano della Balduina, teatro dell’omicidio, giungendo
infine nel luogo dove si trova una lapide commemorativa. Alla
manifestazione ha preso parte una nutrita delegazione del Partito
Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista.
Walter era un militante di Lotta
Continua che il 30 settembre 1977, durante un volantinaggio di protesta
contro il ferimento con arma da fuoco di una compagna avvenuto il giorno
prima, fu aggredito insieme ad altri suoi compagni da alcuni militanti
fascisti provenienti da una sede del Movimento Sociale Italiano; i
militanti di estrema destra approfittarono della presenza di un blindato
della polizia, che non intervenne per fermare l’aggressione, per
nascondersi dietro ad esso e sparare dei colpi di pistola, uno dei quali
uccise Walter.
Tra i neofascisti autori
dell’aggressione vi erano i membri dei NAR Cristiano Fioravanti e
Alessandro Alibrandi, di cui il primo viene ritenuto essere l’autore
materiale dell’omicidio dai compagni di Walter allora presenti. Tuttavia
il procedimento giudiziario apertosi in seguito si concluse con
l’assoluzione di Fioravanti, che vive tuttora libero.
A conclusione del percorso della
manifestazione, i partecipanti si sono radunati presso la lapide
commemorativa eseguendo interventi al megafono. Ha aperto gli interventi
Paolo Grassini, un compagno di Walter presente al momento della sua
morte:
«L’omicidio era stato attribuito ad
Alibrandi, che nel frattempo era morto, in quanto in questo modo era
possibile scaricare le colpe, ma l’assassino era Cristiano Fioravanti,
ancora vivo e libero, nonostante non sia questo l’unico omicidio da lui
commesso. Quando il processo fu riaperto il giudice rifiutò di prendere
come prova il video del processo della strage di Bologna, autorizzato
dal tribunale e quindi con valore legale. Fioravanti fu così assolto.
Giustizia quindi non è mai stata fatta, e senza giustizia non ci può
essere pace.»
Ha quindi preso la parola un militante
del FGC Roma, che ha ribadito l’importanza per i comunisti nel
commemorare i compagni caduti:
«Siamo scesi in piazza per ricordare
Walter con le nostre bandiere rosse al vento. A più di 40 anni di
distanza, non sono morte quelle idee di libertà, giustizia sociale e
uguaglianza che animavano Walter. Ricordiamo Walter Rossi, Valerio
Verbano, Roberto Scialabba e molti altri nelle scuole, nei quartieri e
nei luoghi di lavoro, consci che quello che hanno fatto non è stato
vano. Quello stesso sistema che loro volevano abbattere lo combattiamo
ancora oggi. Nonostante lo spregevole tentativo della mozione sostenuta
dall’Unione Europea che tenta di equiparare i fascisti a coloro che i
fascisti li hanno combattuti, noi dobbiamo ribadire che i fascisti sono i
servi e il braccio armato di questo sistema. Continueremo a lottare con
Walter e gli altri compagni nel cuore, per riuscire a riconquistare
tutto ciò che ci hanno tolto in questi anni.»
Presso la lapide sono stati deposti fiori e sono state esposte immagini d’epoca su Walter Rossi.
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