Le
possibilità di ricorrere allo sciopero nel nostro paese come strumento
di affermazione dei diritti dei lavoratori viene sempre più osteggiata
dalle autorità con una legislazione che peggiora di anno in anno.
La
giornata di venerdi 25 è diventata così l’occasione in molti settori
del mondo del lavoro per prendere parola attraverso l’unica forma di
mobilitazione disponibile per far sentire la propria voce.
Nei trasporti si faranno sentire le lavoratrici e i lavoratori dell’Alitalia.
“Le Ferrovie dello Stato hanno perso mesi preziosi dopo essere state coinvolte obtorto collo
dal passato governo, Delta e Lufthansa sono lì per spartirsi i
brandelli della compagnia, Atlantia è al tavolo per garantirsi certezze
sul core business aziendale, Mise e il nuovo governo agiscono come
fossero spettatori” scrive l’Usb in un comunicato che concoca lo sciopero di 24 ore, “Gli
unici veramente interessati ad Alitalia e alla sua sopravvivenza sono i
lavoratori, quelli che negli ultimi due decenni hanno pagato sulla
propria pelle le tante crisi causate da privatizzazioni scellerate e
politiche aziendali dissennate”.
Alitalia ha già dovuto cancellare 240 voli a causa dello sciopero.
Un
cartello di sindacati di base (SiCobas, Cub, Slaicobas, Sgb,Usi) ha
convocato per venerdi 25 uno sciopero generale di tutte le categorie su
una piattaforma rivendicativa molto ampia e con manifestazioni convocate
nelle principali città come Milano, Torino, Roma, Napoli, Firenze,
Palermo, Catania.
Lo sciopero del 25 era stato convocato da giugno
quando c’era ancora il primo governo Conte – in contesto politico
diverso – ed è stato confermato anche con il nuovo esecutivo alle prese
con la definizione della nuova Legge di Stabilità nella
quale è assai difficile intravedere misure a favore dei lavoratori.
Lo
sciopero si farà sentire soprattutto nel settore della logistica.
Nella
Capitale ci sarà poi anche uno sciopero di 4 ore dei trasporti
convocato da Cgil Cisl Uil ma solo per i “bussolottari” cioè gli autisti
che lavorano nella fascia serale 20-24. Mentre è previsto lo sciopero
dei lavoratori delle società municipalizzate e partecipate del Comune di
Roma con una manifestazione in Campidoglio.
Su questo sciopero
convocato da Cgil Cisl Uil il giudizio avanzato dalla Usb è però
tranciante: “In
questi anni Cgil, Cisl e Uil hanno firmato di tutto, dagli accordi Era1
ed Era2 in Atac per lavorare di più a meno salario, al contratto
sull’igiene ambientale, fortemente peggiorativo, addirittura arrivando a
denunciare l’azienda che voleva, se non altro, differirne l’entrata in
vigore. Non una parola per le reinternalizzazioni, a cominciare dai
lavoratori della Multiservizi o gli AEC delle scuole comunali. Silenzio
sui lavoratori della manutenzione degli autobus, licenziati in tronco,
che sono il vero motivo dei tantissimi incidenti che continuano a
prodursi alle vetture. Nè una parola sui lavoratori dei canili, altro
servizio pubblico fortemente ridimensionato sotto la giunta Raggi” commentano dall’Usb di Roma senza fare sconti neanche alla Giunta Raggi: “Questa
giunta non solo non funziona ma si è accodata, con i nuovi ingressi
degli assessori Lemmetti e Gianpaoletti, alle scelte di contenimento del
bilancio imposte dai governi “amici”. Ma chi la contesta nasconde
progetti dello stesso segno, a cominciare da Salvini e Zingaretti. E’
vero, i lavoratori ormai non sanno a che santo votarsi.
Ma almeno
evitiamo di portare “l’acqua con le orecchie” a quelli che ci hanno
ridotto in queste condizioni”.
Come
dicevamo all’inizio, il tentativo autoritario di annullare il diritto
di sciopero sta vedendo un’altra tappa di questo processo di
restaurazione. La Commissione di Garanzia, diventata nei fatti una sorta
di tribunale, ha chiesto un incontro all’Aran il prossimo 5 novembre
per chiedere norme ancora più restrittive per quanto riguarda
l’esercizio del diritto di sciopero nella scuola da parte dei sindacati
di base.
Ai
lavoratori, siccome e purtroppo non mancano affatto le ragioni,
vorrebbero togliere la forza. Difendere ed estendere il diritto di
sciopero diventa una priorità.
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