Mentre il Governo italiano arriva a litigare anche sul tema della canapa, sempre più aziende e stilisti la studiano come materia prima per i loro capi d'abbigliamento.
ilsole24ore.com M. Cristina Ceresa
Ma fino a oggi nessuno aveva
ancora pensato di fare dei jeans di canapa.
A sdoganare questa fibra naturale è ora Levi’s, l’azienda che ha fatto dei jeans
un’icona dell’abbigliamento.
Indiscrezioni che rimbalzano da Oltreoceano indicano come
l'azienda sia in fase avanzata di studio, tanto che lo scorso marzo
è riuscita già a creare un paio di pantaloni e giubbetto la cui
etichetta riportava un mix di canapa (31%) e cotone. La collezione prende il nome Levi's Wellthreat x Outerknown e ha a catalogo anche magliette create in denim riciclato e miscele di cotone/canapa.
Ma entro cinque anni, secondo quanto dichiarato a Business Insider dal responsabile per l'innovazione di Levi Strauss & Co, Paul Dillinger, la canapa potrà essere usata al 100%.
Nessun colpo di teatro e nemmeno associazione alla cannabis per in nuovo battage pubblicitario di Levi Strauss & Co. Piuttosto tornare a usare la canapa significa garantire un prodotto a minor impatto ambientale.
E in giro ci sono sempre più Lohas (Lifestyle of health and sustainability) che spingono per una nuova economia tessile improntata alla sostenibilità.
Usare la canapa, quindi, può dare buone risposte agli acquirenti attenti all'ambiente.
In primis perché:
- le piantagioni di canapa richiedono molta meno acqua (circa il 30%) rispetto alle coltivazioni di cotone.
- Ridotto è anche il ricorso ai pesticidi con buona pace del terreno e della salute degli agricoltori. Anzi, in certi terreni si ricorre alla coltivazione della canapa per bonificarli. In tempi di stravolgimenti climatici, la canapa fa ben sperare in questioni di adattamento e di buoni risultati di raccolto.
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