giovedì 16 maggio 2019

Ma guarda un po'. Scuola Pubblica. Palermo, a scuola un video accosta Salvini al Duce: sospesa una docente

All'istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III gli studenti associano nelle immagini le leggi razziali al decreto sicurezza. Polemica sui social, scatta la sanzione. E nelle aule arriva la Digos.

...La sospensione è scattata al termine di un’ispezione innescata da un post sui social che non è sfuggito agli uffici del ministero...
(Notiziona il MIUR risponde a un post e agisce in tempi rapidissimi! Quanta, inaspettata, efficienza e sollecitudine si saranno domandati i migliaia di presidi, docenti etc. che su questioni, forse, anche più impellenti, restano in attesa di essere ascoltati. Anche dal centralino! 
ndr CR@P)


Palermo, a scuola un video accosta Salvini al Duce: sospesa una docenteSospesa per 15 giorni, con lo stipendio dimezzato, per non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni quattordicenni, che nella Giornata della memoria dello scorso 27 gennaio avevano presentato una videoproiezione nella quale si accostava la promulgazione delle leggi razziali del 1938 al decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini.  
Da sabato scorso e per due settimane Rosa Maria Dell'Aria, professoressa di Italiano all’istituto industriale Vittorio Emanuele III, non presta servizio, dopo che l’Ufficio scolastico provinciale le ha inflitto un provvedimento disciplinare. La sospensione è scattata al termine di un’ispezione innescata da un post sui social che non è sfuggito agli uffici del ministero.


 "La docente — dice il figlio, l'avvocato Alessandro Luna, che la difende insieme a Fabrizio La Rosa — è amareggiata. Le si contesta il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia e implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo. Ma l’insegnante non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico".

Quello che è certo è che al Vittorio Emanuele III non si respira un clima tranquillo. Con diversi insegnanti, anche fuori dall’istituto, che hanno raccolto firme di solidarietà nei confronti della collega che insegna nell’istiuto da più di vent'anni, "vittima - dicono - di un fatto molto grave". Di sicuro è singolare il modo in cui tutto ha avuto inizio. Il 28 gennaio scorso, sul profilo di Claudio Perconte, attivista di destra, condivisore seriale di notizie spesso di dubbia autenticità e che scrive per siti di estrema destra come “Vox” e “Primato nazionale”, era comparso un tweet, indirizzato al ministro all’Istruzione Marco Bussetti: "Salvini-Conte-Di Maio? Come il reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?".

Al ministero qualcosa è arrivato. Perché il giorno dopo il primo tweet, la sottosegretaria leghista ai Beni culturali Lucia Borgonzoni è intervenuta su Facebook: "Se è accaduto realmente — scriveva — andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere".

In effetti l’ispezione dell’Ufficio scolastico provinciale è arrivata puntualissima e gli studenti sono stati ascoltati su quanto accaduto. "Abbiamo ricevuto una segnalazione dal ministero, ma eravamo già al corrente di quanto accaduto — dice il provveditore Marco Anello — la libertà di espressione non è libertà di offendere e l’accostamento delle leggi razziali al decreto sicurezza è una distorsione della realtà. Abbiamo agito nella massima trasparenza dopo un’ispezione e una lunga istruttoria in cui sono state sentite tutte le parti".

Stamattina a scuola è arrivata la Digos: i poliziotti stanno verificando l'accaduto parlando con preside e professori.

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