Dopo il fallito golpe, trattative in vista. Rappresentanti di governo e opposizione venezuelana in Norvegia, pre trattativa per decidere se trattare. Maduro gode ancora dell’appoggio dei militari ed è saldamente in sella. La situazione è cristallizzata e solo un vero tavolo di colloqui può modificare il quadro.
Trattative in vista
Venezuela, zitti zitti in Norvegia con Guaidò obbligato a trattare. Al momento si chiamano solo ‘colloqui esplorativi’ ma esistono concrete possibilità che tra il governo venezuelano di Nicolas Maduro e l’opposizione, capeggiata da Juan Guaidò, si possano intavolare delle vere e proprie trattative per arrivare ad una soluzione pacifica del conflitto nel paese latino americano.
La mediazione norvegese
I rappresentanti dei due schieramenti infatti sono già da almeno una settimana in Norvegia. Cosa stia succedendo veramente rimane ancora circondato dal massimo riserbo. E’ certo solo che ogni parte ha incontrato dei mediatori e non ha iniziato ancora dei veri “faccia a faccia”. ‘Avvicinamento’, lo definisce la ministro degli Esteri norvegese Marie Eriksen Søreide.
Timori e diffidenze reciproche
Le difficoltà da superare però sono molte e dipendono in gran parte da come si evolverà la situazione in Venezuela. Da diversi settori dell’opposizione, sfiducia sulla reale volontà da parte dell’inquilino di Villa Miraflores su una reale transizione che possa mediare tra interessi contrapposti. Il timore è che il presidente venezuelano usi possibili trattative come un modo per paralizzare Guaidò e consolidare il suo potere.
Maduro non molla
Nonostante il tentativo del 30 aprile scorso di rovesciare il regime, golpe fallito ridotto ad alcuni scontri di piazza, Maduro gode ancora dell’appoggio dei militari. Credibilità di Guaidò a picco in casa e alla Casa Bianca. Dubbi all’interno dell’amministrazione Trump su ipotetici e rischiosi interventi militari esterni, non sembrano garantire a Guaidò un sostegno sufficiente. A livello internazionale il riconoscimento di molti paesi non si è tradotto in aiuto concreto. La posizione di Cina e Russia ha poi cristallizzato il quadro politico diplomatico.
Guaidò costretto a trattare
Sui giornali vicini all’opposizione, come El Nacional, viene rifiutata l’ipotesi di eventuali prossime nuove elezioni legislative, mentre i colloqui vengono visti positivamente solo se porteranno all’uscita di scena di Maduro. Un’eventualità che per ora non sembra proprio all’ordine del giorno. Già il fatto stesso che degli inviati si siano recati in Norvegia è il segno che il presidente è ancora saldamente in sella ed è Guaidò ad essere costretto a sedersi ad un tavolo con il suo avversario.
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