domenica 3 dicembre 2017

Stragi naziste, il giudice condanna la Germania a risarcire ma l’Italia sta con Berlino. “Paura di incidenti diplomatici”

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Il giudice: “La Repubblica federale è erede del Terzo Reich”. Ma la Farnesina è al fianco dei tedeschi. Il motivo? Evitare un caos diplomatico. Ma anche il timore che altri Stati se la prendano con noi per le stragi fasciste nella ex Jugoslavia o in Grecia. Gli esperti di diritto al fatto.it: “In realtà le soluzioni ci sono, ma manca la volontà politica”. Come gli ex SS condannati ma mai in carcere
 Contro le vittime dei nazisti, a fianco della Germania. E’ la posizione dello Stato italiano nel processo per la strage di Limmari del 1943, per la quale il tribunale di Sulmona, il 2 novembre, ha condannato la Germania, come erede del Terzo Reich, a risarcire il Comune di Roccaraso e i discendenti delle 128 vittime per danno “non patrimoniale”. Una sentenza storica, perché apre la strada ai risarcimenti anche per le altre numerose stragi naziste in Italia, da Sant’Anna di Stazzema a Montesole. Ma che rischia di rimanere lettera morta, perché la Germania si rifiuta di riconoscere il processo. E dove trova sostegno? Nel ministero degli Esteri italiano secondo il quale questi risarcimenti sono inammissibili: violano la sentenza dell’Aja del 2012, che, relativa a un caso simile – Italia contro Germania in tema di risarcimenti per crimini di guerra -, aveva stabilito che gli Stati sono immuni dalla giurisdizione di altri Paesi.
Eppure, l’Italia dovrebbe sostenere gli eredi delle vittime: la Corte Costituzionale, con una sentenza del 2014 condivisa anche dalla Cassazione, dice che l’immunità degli Stati non vale, se i diritti umani fondamentali sono stati violati. E nel 1943, a Limmari, lo furono. Così finisce come con le condanne definitive nei confronti degli ex soldati delle Ss e della Wehrmacht individuati e processati dalle procure militari italiane per molte delle stragi avvenute tra il 1943 e il 1945, durante la ritirata tedesca che lasciò una scia di sangue dall’Abruzzo al Piemonte. “E’ una questione di volontà politica” disse mesi fa al fatto.it Marco De Paolis, procuratore militare che portò a processo tra gli altri i responsabili degli eccidi di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto. “Tutta una questione di volontà politica” ripetono ora vari esperti di diritto internazionale parlando del risarcimento ai familiari delle vittime di Limmari.

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