Enorme mobilitazione contro la politica di Macri.
Il governo reazionario di Mauricio
Macri ha avviato una pesante controriforma pensionistica, che riduce il
potere d'acquisto delle pensioni, già erose da un'inflazione del 25%
annuo. L'obiettivo è “risparmiare” circa 3 miliardi di euro, da usare
sia per pagare il debito pubblico al capitale finanziario, sia per
foraggiare clientele locali del peronismo “comprando” i relativi
parlamentari. Il colpo alle pensioni si combina a sua volta con una
riforma del mercato del lavoro all'insegna della massima
precarizzazione. “Se facciamo tutto questo, ci assicuriamo la crescita
per i prossimi vent'anni” dichiara Macri, circondato dal plauso della
borghesia argentina e dei governi imperialisti di Europa ed America.
Ma ha fatto i conti senza l'oste. Contro le misure sulle pensioni si è sviluppata la maggiore mobilitazione popolare dai tempi dell'Argentinazo del 2001.
Ma ha fatto i conti senza l'oste. Contro le misure sulle pensioni si è sviluppata la maggiore mobilitazione popolare dai tempi dell'Argentinazo del 2001.
Numerose manifestazioni di lavoratori e di
popolo hanno marciato sui palazzi del Congresso in occasione delle
operazioni di voto, ingaggiando scontri prolungati con le forze
repressive della Stato. Nella notte del 19 dicembre si sono riaffacciati
nei quartieri di Buenos Aires i 'cacerolazos' contro la repressione
poliziesca e le misure del governo. La collisione sociale ha costretto
persino il capo del deputati kirchneristi (Augustin Rossi) a minacciare
formalmente la continuità della protesta contro Macri. Mentre Cristina
Kirchner, tanto idolatrata dalla sinistra “progressista” internazionale,
mantiene un silenzio tanto significativo quanto complice.
Non siamo, ad oggi, al ripetersi del 2001. Allora la forza d'urto della sollevazione sociale, al prezzo di 38 morti, costrinse il governo De la Rua a fuggire con l'elicottero dalla Casa Rosada. Oggi Macri è molto più forte di De La Rua. Ha vinto le elezioni legislative, si avvantaggia di una situazione finanziaria più stabile, tuttora preserva il sostegno di un ampio blocco piccolo borghese proprietario, ammaliato dalle sue promesse.
Ma la pace sociale si sta incrinando, e le mobilitazioni di questi giorni ne sono il segno.
In questo quadro è importante il ruolo giocato dalle forze della sinistra rivoluzionaria trotskista argentina del Frente de Izquierda y de los Trabajadores (principalmente Partito Obrero e Partido de los Trabajadores Socialistas). Forze presenti nel Parlamento argentino a partire dal 2013, sull'onda di un'espansione molto significativa del proprio radicamento sociale nelle fabbriche, nei sindacati, tra gli studenti e i giovani. I deputati e le deputate del FIT sono stati e sono in prima fila nella battaglia parlamentare e di piazza, denunciando sia le politiche di classe di Macri, sia la subalternità del fronte peronista borghese “progressista”. La presenza parlamentare di una sinistra classista indipendente, il suo uso rivoluzionario della tribuna istituzionale, fa da preziosa cassa di risonanza delle lotte di strada. La lotta per guadagnare un'altra direzione politica e sindacale del movimento operaio e popolare argentino, per la sua indipendenza di classe dal peronismo, per la prospettiva rivoluzionaria del 'poder obrero', può realizzare un passo avanti nel nuovo clima di scontro sociale.
Non siamo, ad oggi, al ripetersi del 2001. Allora la forza d'urto della sollevazione sociale, al prezzo di 38 morti, costrinse il governo De la Rua a fuggire con l'elicottero dalla Casa Rosada. Oggi Macri è molto più forte di De La Rua. Ha vinto le elezioni legislative, si avvantaggia di una situazione finanziaria più stabile, tuttora preserva il sostegno di un ampio blocco piccolo borghese proprietario, ammaliato dalle sue promesse.
Ma la pace sociale si sta incrinando, e le mobilitazioni di questi giorni ne sono il segno.
In questo quadro è importante il ruolo giocato dalle forze della sinistra rivoluzionaria trotskista argentina del Frente de Izquierda y de los Trabajadores (principalmente Partito Obrero e Partido de los Trabajadores Socialistas). Forze presenti nel Parlamento argentino a partire dal 2013, sull'onda di un'espansione molto significativa del proprio radicamento sociale nelle fabbriche, nei sindacati, tra gli studenti e i giovani. I deputati e le deputate del FIT sono stati e sono in prima fila nella battaglia parlamentare e di piazza, denunciando sia le politiche di classe di Macri, sia la subalternità del fronte peronista borghese “progressista”. La presenza parlamentare di una sinistra classista indipendente, il suo uso rivoluzionario della tribuna istituzionale, fa da preziosa cassa di risonanza delle lotte di strada. La lotta per guadagnare un'altra direzione politica e sindacale del movimento operaio e popolare argentino, per la sua indipendenza di classe dal peronismo, per la prospettiva rivoluzionaria del 'poder obrero', può realizzare un passo avanti nel nuovo clima di scontro sociale.
Partito Comunista dei Lavoratori
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