Ambra Jovinelli pieno domenica scorsa, oltre mille persone hanno
partecipato al battesimo del simbolo e del programma di Potere al
popolo, la lista che sta nascendo dalle lotte nei territori (80
assemblee tenute da nord a sud) con l’intenzione di presentarsi alle
prossime politiche. Significativa la presenza sul palco di esponenti
della nuova sinistra europea e dell’ambasciatrice palestinese in Italia,
Mai Alkaila.
il manifesto Adriana Pollice
Gabriel Amard, di France Insoumise, ha spiegato il metodo comune
alle formazioni che si stanno affermando al di fuori delle vecchie
burocrazie di partito: «Ognuno è il benvenuto, non chiediamo il
curriculum. Nel nostro progetto, il popolo è il soggetto politico che
prende il potere e cambia la società. Non vogliamo personalizzare la
lista, vogliamo innescare un processo costituente per il popolo, con il
popolo per l’interesse generale. Alla gente, nei territori, diciamo
venite a fare le leggi per voi stessi, entrate in rapporto diretto con
la costruzione delle leggi con una scrittura cooperativa fatta insieme
nelle assemblee o sulle piattaforme in rete».
Gli attivisti dell’Ex Opg Je so’ pazzo hanno chiamato a raccolta a
Roma reti civiche, collettivi e spazi sociali, sindacati di base,
comitati ambientali come No Tav, No Tap e No Muos, soggetti strutturati
come Rifondazione comunista, Rete dei comunisti, Sinistra
anticapitalista e Pci (ex Pdci), i lavoratori impegnati in battaglie
simbolo come Thyssen Krupp e Almaviva.
Le prossime tappe prevedono nuove assemblee locali per selezionare
le candidature scegliendo chi nei territori si è fatto carico delle
battaglie della propria comunità: «Casa per casa, università per
università, sui luoghi di lavoro, nelle lotte e in ogni provincia noi
andremo avanti a portare le idee per le quali ci battiamo – spiegano -.
Che sono semplici, oltre i tecnicismi di programmi infiniti, e sono
quelle che uniscono tutti: lavorare senza essere sfruttati, non essere
costretti a emigrare e vivere in territori che non vengano deturpati.
È
una follia cominciata per le elezioni ma che non si fermerà un giorno di
marzo con una percentuale di votanti».
Una delle figure di riferimento della lista è Haidi Gaggio Giuliani
perché è dalle repressioni dei movimenti dopo il G8 di Genova che si è
formata questa generazione di attivisti.
«Quello di domenica è stato un bel momento di partecipazione dal basso – racconta Maurizio Acerbo, segretario del Prc.
Jean-Luc Mélenchon, fondatore di France Insoumise, ha dedicato
all’iniziativa un post sul suo blog, la partecipazione di rappresentanti
della spagnola Podemos ci dice che nel vecchio continente c’è una
sinistra radicale sopra il 10% e pure in Italia si può occupare questo
spazio, finora lasciato vuoto, lavorando anche oltre il momento
elettorale».
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lunedì 25 dicembre 2017
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