Messaggio a tutti quelli che si affannano contro il Fiscal Compact.
Sembra quasi una
discussione balneare, di quelle che servono a occupare il tempo sotto
l'ombrellone, quella sul Fiscal Compact, per come è stata impostata.
Rilanciata
da Matteo Renzi, che irrompe sul tema come se lui e il suo partito non
fossero mai esistiti, come se non avesse il suo partito governato (o
co-governato) per questi ultimi dieci lunghi di crisi economica, e come
se lui non avesse in prima persona tenuto il timone della politica
nazionale negli ultimi tre anni. Nessuno, o quasi, a distanza da quel
2011 in cui il governo Monti sostenuto da tutto l'emiciclo parlamentare
modificò l'articolo 81 della Costituzione inserendo il pareggio di
bilancio in Costituzione, rivendica la "paternità" di una vera e propria
oscenità politica.
Ed è già questo un elemento davvero incredibile, figlio della smemoratezza della politica italiana.
Forse solo Pierluigi Bersani,
proprio ieri, ha sostenuto con una certa dose di coraggio, ma anche di
miopia, che in quel preciso momento storico non c'era altra possibilità
per l'Italia. Sappiamo tutti, però, come è andata a finire:
l'introduzione nella Costituzione italiana di un elemento di rigidità
tale ha di fatto messo il nostro paese nelle condizioni di sgovernare la
crisi e di addossare sulla parte più debole della popolazione, quella
che ha bisogno degli investimenti pubblici e di misure anticicliche, i
costi più feroci di una crisi generata dall'alto.
Il
pareggio di bilancio per i lavoratori, i disoccupati e i pensionati
italiani ha significato che la voragine degli interessi sul debito
provocato da altri, sia stata coperta con i loro soldi o con i soldi che
dovevano essere destinati alla loro salute o all'educazione dei loro
figli.
Il
resto della politica, che pure dal 2011 in poi ha viaggiato
praticamente a braccetto, di taglio in taglio e di rigidità in rigidità,
a partire da Matteo Renzi, oggi riconosce i danni di quelle scelte.
Ci
sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere di fronte a tanta
incoerenza e sfacciataggine. Segnalo per dovere di cronaca politica, che
il governo Pd ha tentato solo qualche mese fa di stravolgere in maniera
ampia e pesante la Costituzione italiana, senza però porsi il problema
di una modifica dell'articolo 81, per eliminare il pareggio di bilancio
che oggi Renzi dice di voler mettere in discussione.
Per
non dire della discussione fatta appena qualche settimana fa alla
Camera e al Senato, proprio sul tema: in campo c'era una mozione di
Sinistra Italiana che chiedeva il superamento del Fiscal Compact, cui
nessuno ha dato seguito. Il PD ha votato contro, come anche altre forze
politiche che in queste ore si affannano a riempire le pagine dei
giornali per chiedere che venga cancellato.
Così
come mi pare una riflessione da ombrellone quella che ripropone il
ritorno ai parametri di Maastricht, ovvero a quel 3% di rapporto fra
deficit e PIL che è stata semplicemente l'anticamera del disastro. Una
scelta dei Paesi UE di quasi venti anni fa che ha posto il Vecchio
Continente e il nostro paese su un piano inclinato, in cui si fa ogni
anno un passo verso il basso, con l'effetto di ritrovarsi ormai per
terra. Il tempo è scaduto e non è il ritorno a Maastricht, che persino
Prodi ha ribattezzato come "stupido", che può garantire la ripresa della
crescita dell'Italia e della zona euro.
Al
contrario, andiamo ripetendo da tempo che è ormai questione di vita e
di morte per l'Italia e per i paesi dell'UE, quella di stracciare gli
accordi e riscrivere da cima a fondo i Trattati, per porre al centro la
vita, i diritti, il salario e la giustizia sociale per i popoli europei.
Non
siamo certamente tifosi del "tanto peggio, tanto meglio". E per questo
voglio dire con estrema chiarezza che, a prescindere dalle valutazioni
su quanto accaduto anche nel passato più recente, Sinistra Italiana è
disposta ad allearsi anche con il diavolo pur di smontare una delle
ragioni che hanno portato il nostro paese a un passo dal baratro.
Pertanto,
siamo curiosi di verificare le reali intenzioni del governo Gentiloni,
che però già pare aver rimandato il tema del pareggio di bilancio al
prossimo governo (non avevo dubbi...), e quali saranno le reali
intenzioni della politica, che in queste ore si sta affrettando a
manifestare il proprio pentimento.
Sinistra Italiana ha depositato da tempo una proposta di legge per eliminare il pareggio di bilancio
dalla nostra Costituzione, la approviamo tutti insieme? Si tratta della
proposta 4404, con la prima firma di Giulio Marcon. Per introdurlo ci
hanno messo appena tre settimane, ne bastano altrettante per toglierlo.
Serve solo la volontà politica.
Chi ci sta?
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