giovedì 13 luglio 2017

Sinistra. Audace proposta! Chi è disposto a togliere il pareggio di bilancio dalla Costituzione si faccia avanti.

Messaggio a tutti quelli che si affannano contro il Fiscal Compact.

Nicola Fratoianni Segretario Nazionale di Sinistra Italiana - deputato
 
Sembra quasi una discussione balneare, di quelle che servono a occupare il tempo sotto l'ombrellone, quella sul Fiscal Compact, per come è stata impostata.
Rilanciata da Matteo Renzi, che irrompe sul tema come se lui e il suo partito non fossero mai esistiti, come se non avesse il suo partito governato (o co-governato) per questi ultimi dieci lunghi di crisi economica, e come se lui non avesse in prima persona tenuto il timone della politica nazionale negli ultimi tre anni. Nessuno, o quasi, a distanza da quel 2011 in cui il governo Monti sostenuto da tutto l'emiciclo parlamentare modificò l'articolo 81 della Costituzione inserendo il pareggio di bilancio in Costituzione, rivendica la "paternità" di una vera e propria oscenità politica.
Ed è già questo un elemento davvero incredibile, figlio della smemoratezza della politica italiana.
Forse solo Pierluigi Bersani, proprio ieri, ha sostenuto con una certa dose di coraggio, ma anche di miopia, che in quel preciso momento storico non c'era altra possibilità per l'Italia. Sappiamo tutti, però, come è andata a finire: l'introduzione nella Costituzione italiana di un elemento di rigidità tale ha di fatto messo il nostro paese nelle condizioni di sgovernare la crisi e di addossare sulla parte più debole della popolazione, quella che ha bisogno degli investimenti pubblici e di misure anticicliche, i costi più feroci di una crisi generata dall'alto.

Il pareggio di bilancio per i lavoratori, i disoccupati e i pensionati italiani ha significato che la voragine degli interessi sul debito provocato da altri, sia stata coperta con i loro soldi o con i soldi che dovevano essere destinati alla loro salute o all'educazione dei loro figli.
Il resto della politica, che pure dal 2011 in poi ha viaggiato praticamente a braccetto, di taglio in taglio e di rigidità in rigidità, a partire da Matteo Renzi, oggi riconosce i danni di quelle scelte.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere di fronte a tanta incoerenza e sfacciataggine. Segnalo per dovere di cronaca politica, che il governo Pd ha tentato solo qualche mese fa di stravolgere in maniera ampia e pesante la Costituzione italiana, senza però porsi il problema di una modifica dell'articolo 81, per eliminare il pareggio di bilancio che oggi Renzi dice di voler mettere in discussione.
Per non dire della discussione fatta appena qualche settimana fa alla Camera e al Senato, proprio sul tema: in campo c'era una mozione di Sinistra Italiana che chiedeva il superamento del Fiscal Compact, cui nessuno ha dato seguito. Il PD ha votato contro, come anche altre forze politiche che in queste ore si affannano a riempire le pagine dei giornali per chiedere che venga cancellato.
Così come mi pare una riflessione da ombrellone quella che ripropone il ritorno ai parametri di Maastricht, ovvero a quel 3% di rapporto fra deficit e PIL che è stata semplicemente l'anticamera del disastro. Una scelta dei Paesi UE di quasi venti anni fa che ha posto il Vecchio Continente e il nostro paese su un piano inclinato, in cui si fa ogni anno un passo verso il basso, con l'effetto di ritrovarsi ormai per terra. Il tempo è scaduto e non è il ritorno a Maastricht, che persino Prodi ha ribattezzato come "stupido", che può garantire la ripresa della crescita dell'Italia e della zona euro.
Al contrario, andiamo ripetendo da tempo che è ormai questione di vita e di morte per l'Italia e per i paesi dell'UE, quella di stracciare gli accordi e riscrivere da cima a fondo i Trattati, per porre al centro la vita, i diritti, il salario e la giustizia sociale per i popoli europei.
Non siamo certamente tifosi del "tanto peggio, tanto meglio". E per questo voglio dire con estrema chiarezza che, a prescindere dalle valutazioni su quanto accaduto anche nel passato più recente, Sinistra Italiana è disposta ad allearsi anche con il diavolo pur di smontare una delle ragioni che hanno portato il nostro paese a un passo dal baratro.
Pertanto, siamo curiosi di verificare le reali intenzioni del governo Gentiloni, che però già pare aver rimandato il tema del pareggio di bilancio al prossimo governo (non avevo dubbi...), e quali saranno le reali intenzioni della politica, che in queste ore si sta affrettando a manifestare il proprio pentimento.
Sinistra Italiana ha depositato da tempo una proposta di legge per eliminare il pareggio di bilancio dalla nostra Costituzione, la approviamo tutti insieme? Si tratta della proposta 4404, con la prima firma di Giulio Marcon. Per introdurlo ci hanno messo appena tre settimane, ne bastano altrettante per toglierlo. Serve solo la volontà politica.
Chi ci sta?

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