Per
questo le dimissioni che mi trovo a presentare sono il frutto di un
percorso lungo e doloroso di disaffezione e di presa di coscienza, ma la
FIOM che conobbi molti anni fa non ha nulla a che vedere con l’apparato
burocratico che ho sotto gli occhi in questi ultimi anni.
Il
dibattito, la democrazia e la dialettica interna hanno ceduto il passo
all’ostruzionismo della dirigenza nei confronti di chi, come me, ha
scelto di militare ne “Il Sindacato è un’Altra Cosa” e gli interessi di
bottega hanno preso il sopravvento sulla difesa degli interessi dei
lavoratori.
Ma
ancor peggio la FIOM e con essa l’intera CGIL, si è trasformata in un
sindacato di servizi, ormai maggiormente interessata a drenare denaro
dagli enti bilaterali e dalla collaborazione coi padroni che lottare per
la difesa dei diritti, del salario e della dignità dei lavoratori.
In
questo quadro, la recente firma del nuovo CCNL Metalmeccanico
rappresenta la summa di questa drammatica mutazione. Esso cela
inesistenti aumenti salariali con l’aumento del welfare privato, a tutto
vantaggio degli speculatori della salute e in antitesi con la funzione
pubblica e universale della sanità, diminuendo nel contempo i diritti di
tutte e tutti.
Per
queste ragioni ho deciso di lasciare, con sincero rammarico, la FIOM
Cgil. Non per questo però smetterò di battermi per difendere diritti e
lavoro.
La
decisione di rassegnare le dimissioni dal Comitato Centrale della FIOM
(del quale ancora faccio parte), si affianca a quella di proseguire la
mia militanza in un sindacato di base, più vicino ai bisogni e alle
lotte della Classe lavoratrice. D’ora in avanti spenderò le mie energie
nell’Unione Sindacale di Base dove, con umiltà, porterò le conoscenze
acquisite in tanti anni di militanza, dedicandomi a dare il mio apporto
per costruire e rafforzare il settore metalmeccanico di USB.
USB
rappresenta oggi forse l’unica organizzazione in grado di coniugare
rappresentanza e lotta, in grado di diventare davvero, nei prossimi
anni, un sindacato di massa, come la costante crescita di iscritti e
militanti su tutto il territorio nazionale dimostra. Esso rappresenta
inoltre la sezione italiana della Federazione Sindacale Mondiale, uno
strumento non da poco in un mondo globalizzato dove sempre più le
dinamiche di sfruttamento vengono globalizzate su scala planetaria.
Ciò
che per molti potrebbe essere la fine di un percorso per me è un
inizio, con ancora maggior consapevolezza e forza, certa che molti
seguiranno l’esempio mio e di tante e tanti Compagni che, stanchi delle
logiche concertative e degli interessi di CGIL CISL e UIL, sceglieranno
di militare nell’Unione Sindacale di Base.
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