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Bisogna
essere davvero senza vergogna per celebrare come un successo il
risultato dell'incontro tra i ministri degli interni di Italia, Francia e
Germania e il commissario UE . Come ha fatto Repubblica
questa mattina, nel tentativo maldestro di spacciare come una vittoria
un accordo che nel “migliore” dei casi ucciderà migliaia di persone e
che, comunque, dimostra l'impotenza europea dei vari
Renzi-Gentiloni-Minniti.
Ma
andiamo con ordine. Ieri sera un italiano, un francese, un tedesco e un
greco sono andati a cena. Potrebbe sembrare l'inizio di una
barzelletta, ma purtroppo non c'è niente da ridere. Invece di cercare di
allontanare formiche o risolvere altri problemucci, infatti, questi
personaggi hanno discusso di come affrontare l'“emergenza migranti”. Sta
succedendo qualcosa di nuovo, di speciale in questi giorni? Ovviamente,
no. Come ogni estate gli sbarchi aumentano: grazie al bel tempo
attraversare il Mediterraneo è un po' meno pericoloso.
È
vero: negli ultimi giorni sono arrivate migliaia di persone. E allora?
Non è né una novità, né un'emergenza. Ma un fenomeno strutturale e
strutturato. Del resto, i flussi migratori non sono soltanto in entrata,
ma anche in uscita. Nel 2015, secondo i dati ISTAT, gli italiani
residenti all'estero hanno superato gli stranieri residenti in Italia: 5
milioni e 200mila contro 5 milioni e 498mila. Nel 2016 sono oltre
115mila i connazionali che si sono trasferiti all'estero, mentre gli
sbarchi, secondo il Ministero dell'Interno, sarebbero stati 185mila. Dei
due dati, per ragioni tecniche, il primo è quello maggiormente
sottostimato. A maggio di quest'anno gli sbarchi erano 60mila, il 40% in
più dello stesso periodo dell'anno scorso. Un dramma? Ovviamente no:
parliamo comunque di una differenza di poche migliaia di persone in un
Paese che ne conta circa 60milioni. Un Paese dove la natalità è ai
minimi storici e da cui, come abbiamo visto, i giovani scappano. Ma il
lavorìo incessante dei partiti politici, dei media e degli sciacalli è in grado di trasformare questo aumento in psicosi.
«È una sostituzione di popolo»,
grida l'estrema destra, con l'eco di 5 Stelle e PD. Ci sarebbe quasi da
augurarselo, considerando quella fauna subumana che alimenta il rancore
nelle reti sociali, virtuali e offline. Se sono questi i miei
vicini di casa, preferisco scambiarli. Come le figurine. Pensate, ad
esempio, di dare i “neri” di via Napoleone III in cambio di un po' di
ragazzotti, che so, del Mali. C'è solo da guadagnarci! E invece pare che
i migliori se ne vadano, che quelli che hanno studiato tanto e bene
cerchino fortuna altrove, mentre i “primati(sti) dell'italianità”
rimangono piantati, con quelle radici identitarie che gli impedisono di
alzare lo sguardo sopra i rami.
«È comunque un'invasione, lo dicono i numeri: il 40% in più!», gridano i razzisti moderati. Quelli che richiamano al senso comune per dire che «no
davvero, non possiamo accoglierli tutti, siamo pieni, non c'è spazio,
lo stivale è colmo, se la gente continua a entrare qualcuno, da un'altra
parte, scivolerà fuori: è la fisica».
Sarebbe utile, ogni tanto, provasse ad allargare lo sguardo, invece di
continuare a fissare la soglia di casa propria. Si può uscire: c'è un
mondo fuori! Per esempio, basterebbe confrontare gli arrivi del 2016 e
del 2017 a livello europeo. Non ci vuole tanto, basta cercare su google.
Il primo risultato è il sito dell'UNHCR,
che mostra come il 30 giugno 2016 in Europa erano arrivati 230mila
migranti. Quest'anno, nello stesso giorno, il numero complessivo è di
95mila, di cui l'85% in Italia. Cosa è successo allora? Intanto, che
attraverso politiche criminali e assassine l'Europa ha regalato miliardi
di euro e migliaia di vite a quel criminale che guida il governo della
Turchia. Poi, che, come da sempre accade, chiusa una rotta se ne apre
una nuova o se ne ingrandisce una già esistente. Le rotte mediterranee
che portavano in Europa erano tre: due sono state chiuse (verso la
Spagna e verso la Grecia), l'Italia è rimasta l'unico sbarco possibile
per le migliaia di persone che fuggono dalla fame e dalla guerra.
In
ogni caso, il numero di persone sbarcate, anche nei nei picchi storici,
è ridicolo: l'Unione Europea ha una popolazione di oltre 500 milioni di
persone. Un'intesa efficace tra i due maggiori Paesi europei e
lo scalo marittimo dei barconi – Minniti era invitato a cena solo grazie
alla posizione geografica dell'Italia, o adesso Repubblica vorrebbe
anche insinuare che improvvisamente il suo governo conta qualcosa? –
sarebbe stata questa: quanta gente arriva? Alcune migliaia. Quanti
siamo? Diverse centinaia di milioni. Distribuiamoli in base a dove
vogliono andare, garantiamo loro la libera circolazione nello spazio
europeo, diamo validità europea ai documenti di soggiorno dei migranti
economici e dei rifugiati. Questa sarebbe stata un'intesa efficace,
soprattutto dal punto di vista del governo Renzi-Gentiloni. Invece, è
successo tutto il contrario.
Questo
aspetto, che dovrebbe essere quello più importante per un governo con
un'agenda politica seria, è stato trattato in maniera fumosa. Le
decisioni in merito sono state rimandate e nessuno ha preso impegni. Il
greco, il francese, l'italiano e il tedesco, però, mentre mangiavano si
sono impegnati a trovare delle soluzioni per far morire questi disperati
un po' più in là. Un po' più lontano dalle nostre coste, dalle
telecamere e dalle navi di quei rompicoglioni delle ONG. L'idea è
geniale: siccome ci sono delle navi che soccorrono migliaia di persone,
per diminuire gli arrivi basta ridurre i salvataggi. E allora proibiamo
di recuperare dal mare delle vite che si trovano nelle acque
territoriali libiche. Se la barca affonda entro le 12 miglia, è andata
male: affondare e affogare! Dopo le 12 miglia potrebbe andare meglio, ma
anche no: basta creare un “codice di condotta”. Ad esempio, mettendo
qualche ostacolo in più sull'uso dei dispositivi di localizzazione o dei
segnali luminosi. O aggiungendo delle complicazioni burocratiche in
modo che, se le carte non sono in regola, in porto non si entra. Magari
fosse possibile rimandare direttamente nella grande democrazia libica,
con sopra pure i cooperanti e i volontari! Un passo per volta...
Il
succo dell'accordo, al di là dei cavilli, è davvero questo.
Effettivamente si tratta di un capolavoro. E da Oscar è anche la lettura
di Repubblica e degli altri media che, al di là del vero e del falso,
celebrano una simile schifezza umana e politica. In realtà, la triplice
intesa da un lato dimostra l'assoluta inconsistenza del governo
Renzi-Gentiloni a livello europeo – se anche con l'85% degli sbarchi
riesci a prendertela solo con i disperati e non ottieni niente da tuoi
“pari”, significa davvero che non conti nulla –, dall'altro ne conferma
la totale incapacità anche rispetto al piano interno. Poteva esserci un
accordo migliore per Di Maio e i 5 Stelle di quello che conferma la loro
tesi delle ONG come trafficanti di uomini? Probabilmente, no.
Intanto
Renzi e Gentiloni ringraziano e gioiscono, Repubblica utilizza di nuovo
come fonte un rapporto di Frontex che diceva tutt'altro, le persone
continuano a morire in mare.
Tutto regolare, insomma. Cosa c'è per dessert?
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