inviato a beirut
Un’altra decisione dell’Unesco sul patrimonio storico riaccende lo
scontro fra palestinesi e Israele. Dopo la risoluzione che negava i
legami fra ebraismo e la Città vecchia di Gerusalemme, poi attenuata,
oggi è stata la volta della Tomba dei Patriarchi di Hebron, uno dei
massimi luoghi santi per gli ebrei, venerata anche dai musulmani come
Tomba di Abramo.Dodici voti a favore
In una riunione del Comitato esecutivo a Cracovia, a favore della Risoluzione, presentata dai palestinesi e fortemente contestata da Israele, si sono espressi 12 stati membri, 3 contro e 6 astenuti. In base alla decisione, la Città Vecchia di Hebron e la Tomba dei Patriarchi diventano siti «palestinesi» e si sottolinea il che sono «in pericolo».
La rabbia di Netanyahu
La reazione del governo israeliano è stata durissima. “E’ un’altra decisione delirante dell’Unesco”, ha replicato il premier Benjamin Netanyahu in un video postato online: “Questa volta hanno stabilito che la Tomba dei Patriarchi è un sito palestinese, intendendo che non è un sito ebraico, e che è in pericolo”. Il ministero degli Esteri israeliano ha invece definito una “sozzura morale” la decisione. Il premier ha poi deciso il taglio immediato un milione di dollari (pari a 879mila euro) dai fondi che versa elle Nazioni unite. È la quarta volta negli ultimi mesi che Netanyahu ordina il taglio dei fondi all’Onu, sempre dopo l’approvazione di risoluzioni critiche nei confronti di Israele.
Il massacro del 1994
Hebron è una delle più popolose città palestinesi in Cisgiordania e ospita una comunità ebraica nella Città vecchia. Dal 1967 le tensioni sono continue. Centinaia di soldati sono stati dispiegati a protezione delle famiglie ebree a partire dalla prima Intifada. Nel febbraio 1994 un estremista di destra dell’insediamento Kiryat Arba, Baruch Goldstein, ha assaltato la Moschea di Abramo - eretta da Saladino sopra la Tomba dei Patriarchi al posto di una Chiesa dell’epoca dei Crociati - e ucciso 29 palestinesi riuniti per la preghiera.
Valore strategico
Da allora la Tomba dei Patriarchi è sotto altissima sorveglianza ed è diventata una dei punti frizione maggiori nel conflitto fra Israele e i palestinesi. La sua designazione come “sito palestinese in pericolo” rafforza le posizioni dei palestinesi, che vorrebbero il controllo totale su Hebron in un eventuale Stato palestinese indipendente.
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