Anche l'Italia deve fare la sua parte, approvando al più presto i piani nazionali di adattamento al clima, creando e diffondendo una nuova cultura basata sull'adattamento climatico, sviluppando una nuova economia che punti su innovazione e sostenibilità e incentivando una corretta e sostenibile gestione della risorsa idrica, un bene comune fondamentale per la vita, da preservare nella qualità oltre che nella quantità.
A oggi rimane tra l'altro da affrontare e risolvere il problema della dispersione idrica (solo nella città di Roma è del 42,74% stando agli ultimi dati di Ecosistema Urbano), quello di una rete di captazione, adduzione e distribuzione che fa acqua da tutte le parti (e non è un gioco di parole), e la questione delle eccessive captazioni idropotabili e il sovra sfruttamento della risorsa idrica.
A questo riguardo Legambiente ha riassunto in un vademecum quelli che sono gli interventi da attuare per incentivare una gestione sostenibile dell'acqua a partire dall'ammodernamento degli acquedotti per ridurre le perdite delle reti di distribuzione e gli sprechi nel trasporto della risorsa idrica.
È poi importante praticare il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura per ridurre i prelievi di acqua e gli scarichi nei corpi idrici ricettori. Sul piano della gestione della risorsa è necessario che le Regioni mettano in campo politiche indirizzate verso il risparmio e l'efficienza nell'uso dell'acqua; mentre sul fronte dell'agricoltura, prima vittima di questa emergenza siccità, occorre ripensare ad una riconversione del sistema di irrigazione dei terreni agricoli (quasi totalmente fondato sulla modalità ad aspersione o a pioggia), puntando a sistemi di microirrigazione e a goccia, che possono garantire almeno il 50% del risparmio di acqua utilizzata e rivedere completamente il sistema di tariffazione degli usi dell'acqua, con un sistema di premialità e penalità che valorizzi le esperienze virtuose.
Occorre poi ragionare sugli scenari futuri di riconversione agricola verso colture meno idroesigenti, o comunque adeguate alle condizioni climatiche e alle disponibilità idriche del territorio. Senza dimenticare, infine, che il tema della risorsa idrica rappresenta un fattore chiave anche per la sostenibilità in edilizia, dove oggi si gioca una sfida importante.
Per questo è fondamentale inserire sempre di più la voce del risparmio idrico all'interno dei regolamenti edilizi. Molti comuni già lo stanno facendo obbligando e/o incentivando azioni come le cassette w.c. a doppio scarico e l'utilizzo dei riduttori di flusso. Una buona pratica che fa bene e che andrebbe replicata su tutto il territorio, dato che tra l'altro si tratta di interventi a basso costo che consentono da subito risultati concreti.
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