domenica 2 luglio 2017

Assemblea nazionale Rete Città in Comune. "Un'esperimento eretico che rompe con le compatibilità". Resoconto e intervista (audio) a Ciccio Auletta

 


controlacrisi Autore: fabio sebastiani
"Una cooperazione solidale tra i territori". E' questo, in sintesi, il messaggio uscito dall'assemblea nazionale della Rete Città in Comune che oggi si è svolta a Roma nella sala conferenze di via Galilei 53 (clicca qui per ascoltare l'intervista audio a Ciccio Auletta, presidente dell'assemblea). Un dibattito, va detto subito, ricco di spunti e di temi. 

E questo per due motivi fondamentali: primo, perché la realtà della Rete Città in Comune interseca il proprio percorso, e non poteva essere altrimenti, con quello ancora poco chiaro e molto controverso, della ricostruzione della sinistra; secondo, perché,  grazie all'austerità, l'Italia dei cento campanili, per dirla in modo pittoresco, sta chiudendo i battenti. E non passa tornata elettorale che le teste dei sindaci uscenti non rotolino, più o meno platealmente, nella piazza del paese tra gli sguardi d'odio e di disonore di chi pure li aveva votati: trentassei su trentotto, stando alla conta di Massimo Torelli alle elezioni amministrative di giugno. Un dato che spiega in modo plastico il vicolo buio degli amministratori locali. La cooperazione solidale si impone, quindi. E si impone una scelta netta, da un punto di vista politico, su come perseguirla. Insomma, il successo delle "liste civiche" di sinistra nel corso delle ultime elezioni amministrative, racconta di un personale politico amministrativo che non regge più il ricatto del Pd: se proprio c'è da morire almeno si prova a lottare. E la lotta vuol dire fare un tentativo per uscire dal patto stabilità e dalle politiche di bilancio recessive agendo sul piano politico a livello nazionale.

Una carta che finora ha incontrato il via libera dell'elettorato. Un successo che non deve essere sfuggito nemmeno a chi, tra Pisapia e il Brancaccio, pensa a tessere un'altro tipo di "rete", quella che piano piano, con il lento ma inesorabile tramonto di Renzi alla guida del Pd, porterà la cosiddetta sinistra del centrosinistra a provare a riprendersi il partito del Nazareno.
Tra questi, Stefano Fassina, che è venuto a predicare l'importanza di "fare una scelta politica". "Non possiamo essere indifferenti rispetto a piazza Santi Apostoli", ha detto Fassina, che è, lo ricordiamo, consigliere comunale di Sinistra per Roma.

C'è da dire che ha trovato  pocchissime sponde. E si capisce perché. Primo, questo movimento, che corre parallelo a quello del Brancaccio, deve fare ancora un bel pezzo di percorso; secondo, le formule politiche non appassionano più nessuno. Appassionano molto di più i contenuti e l'articolazione delle lotte. "Cosa c'è di più unitario di una lotta contro le diseguaglianze?", sottolinea Basilio Rizzo nel suo intervento. E' vero, il movimento della Rete delle Città in Comune è in ritardo. E si vede. Non è un caso che l'obiettivo immediato maturato proprio a Roma è quello di mandare una lettera aperta a sindacci e consiglieri comunali d'Italia.

Tra i tanti interventi, quello di Maurizio Acerbo, Rosa Rinaldini, Roberta Fantozzi, Alberto Campailla. Tutti con la stessa considerazione di fondo: "C'è una sinistra che aspetta di venir fuori nel paese senza aspettare la formuletta magica. Anzi, al punto in cui sono le cose è proprio la formuletta che potrebbe nuocergli. E' a questa forza chce dobbiamo dare un esito positivo". E' un po' il senso anche dell'intervento di Anna Falcone che mette al centro l'importanza di curare in questo momento "un diverso approccio alla partecipazione".

Nessun commento:

Posta un commento