lunedì 15 maggio 2017

Francia, uomo di destra, rappresentante delle multinazionali e nemico dell'ambiente. Il profilo di Edouard Philippe

 controlacrisi Autore: fabrizio salvatori
La stampa francese e' in piena effervescenza, a poco meno di un'ora dall'annuncio della nomina di Edouard Philippe nuovo primo ministro del governo Macron.
"Juppeista della prima ora". Cosi' il quotidiano 'Liberation' definisce Edouard Philippe, il nuovo Primo ministro del governo Macron, avvocato, deputato e sindaco della citta' di Havre.



Philippe ha 46 anni, ha militato due anni nel Partito socialista per poi passare nel 2002 all'Unione per il movimento popolare (Ump), che ha fondato insieme ad Alain Juppe': nell'area del centrodestra, l'Ump e' di orientamento conservatore, liberale
e cristiano. Per Juppe' si e' occupato anche della campagna alle primarie, per poi seguire il vincitore, Francois Fillon. "E' uno di quelli che corrispondono piu' chiaramente al profilo scelto da Macron: esperienza parlamentare accanto a competenze e qualita' riconosciute", ha detto il portavoce del presidente, Benjamin Griveaux.

'Libe'ration', ancora, ricorda che il successore di Bernard Cazeneuve non è certo noto per essere un ambientalista, anzi. Fa parte di coloro che in Francia sono a favore di un nuovo aeroporto a nord di Nantes: "Potremmo avviare i lavori a maggio o giugno 2017", aveva detto in un'intervista a 'FranceInfo' a ottobre. "Una volta che il giudice ha detto che si puo' fare, bisogna mettersi all'opera". Un punto che, secondo la testata, contribuira' a raffreddare ulteriormente i rapporti con gli ecologisti.

Questo ex dirigente della multinazionale per l'energia Areva in passato ha infatti votato sia contro il progetto di legge per proteggere la biodiversita', approvata a luglio scorso, sia quella per la transizione energetica, volta a promuovere le rinnovabili e attuare azioni volte a frenare il riscaldamento climatico.
Infine, un internauta francese via Twitter ha ricordato che durante la votazione sul matrimonio omosessuale - poi approvata nel 2013 - Philippe si astenne. Il quotidiano 'Ouest France', poi, ricorda che Philippe nel 2013 aveva votato contro la legge sulla
trasparenza. A presentarla, con l'obiettivo di contrastare i conflitti d'interesse e la corruzione nell'amministrazione pubblica, era stato il governo del presidente Francois Hollande. 
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