ascia
E’
di oggi la notizia dell’indagine a carico del’ex presidente della
Camera, Gianfranco Fini, per riciclaggio di denaro proveniente da
evasione fiscale e della sua collusione con nomi che hanno una certa
rilevanza negli introiti più discutibili del nostro Erario, quelli
relativi alle slot machine, di cui l’imprenditore Francesco Corallo, già
in carcere, è un’indiscutibile potenza: <http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/fini_riciclaggio_sequestrato_milione_euro-2469953.html>.
Un danno di immagine, per il nostro caro inquisitore, in cui
speravamo, come lo speravamo per l’altro artefice di un disastro sociale
senza precedenti, il sen. Carlo Giovanardi, coautore con Fini della
legge che ha distrutto non solo l’immagine, ma anche la vita di
centinaia di migliaia di persone, spesso innocenti e rispettabili, ma
costretti a subire un’ingiustizia per colpa di un ottuso sistema, che
mette la vita dei cittadini in mano a personaggi che nulla di autorevole
hanno e la cui pericolosità sociale, a causa dei loro intrallazzi, è
ben lungi superiore a quella provocata da un innocuo coltivatore di
cannabis!
Ma a parte la soddisfazione che possiamo provare per le vicende
giudiziarie in cui sono coinvolti i novelli Torquemada, che in virtù di
chissà quale privilegio mai si sarebbero aspettati di essere loro a
vestire il ruolo di imputati, ci sembra il caso di iniziare di nuovo a
porre l’attenzione su quanto sta avvenendo in Italia e in altri Paesi a
proposito della legalizzazione della cannabis, partendo dalle promesse
di Macron nella fase elettorale e che ora sta perfezionando a proposito
della sua depenalizzazione: <http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/francia_macron_depenalizza_cannabis_multa_consumo-2462914.html>
che nulla ha a che vedere con la legalizzazione proposta da Benoit
Hamon, candidato socialista, ma è pur sempre un grande passo avanti in
un Paese che punisce con il carcere anche il semplice consumo.
Aperture significative e ancor più significativo è che il tema
depenalizzazione o legalizzazione compare ormai in molti programmi di
Partiti o Movimenti in quasi tutte le campagne elettorali di quasi tutti
i Paesi del mondo occidentale, tranne alcuni che ancora non avvertono
l’importanza dell’argomento, tra cui l’Italia!
E nel prossimo futuro, nonostante le elezioni sembrino ormai alle
porte, nulla sembra poter cambiare riguardo l’attenzione che i Partiti o
i Movimenti italiani prestano all’argomento, al problema che coinvolge
le abitudini e lo stile di vita di milioni di cittadini.
Con la legge elettorale che il parlamento si appresta ad approvare
con l’accordo tra Forza Italia, Partito Democratico, Lega e 5 Stelle, si
prospetta la possibilità che tutti i Partiti minori scompaiano, tra cui
la costellazione di formazioni di sinistra che non sembra al momento
possa superare (a meno che non si formi una coalizione) la soglia di
sbarramento prevista al 5%.
Questo vorrebbe dire far mancare molte voci pro-legalizzazione nelle
aule istituzionali, da Sinistra Italiana a Possibile, da Articolo
Uno-MDP a tutta quella componente laica e progressista che finora ha
sostenuto la battaglia per la legalizzazione in parlamento e la
costituzione dell’Intergruppo Parlamentare, che senza queste autorevoli
voci perderebbe di forza e credibilità, lasciando che la componente più
ostica e reticente nei confronti di qualsiasi apertura sull’argomento,
continui a farla da padrona sulle scelte individuali nel rispetto dei
diritti civili.
Non ci resta quindi che chiedere, a gran voce, sui social e con tutti
gli strumenti, associativi e personali che siano, che i Partiti o
Movimenti che si presenteranno al giudizio del popolo alle prossime
elezioni si dichiarino in merito all’argomento “legalizzazione” e che
questo compaia a chiare lettere nel programma elettorale contemplato, di
sicuro, nel diritto all’autodeterminazione e alle libere scelte di ogni
cittadino, ma anche come strumento per combattere il narcotraffico, il
monopolio delle case farmaceutiche e la difesa dell’ambiente contro le
industrie del petrolio e della deforestazione …altrimenti
milioni di consumatori potrebbero anche contemplare e rivendicare una
sacrosanta e assolutamente consapevole astensione dal voto!
Giancarlo Cecconi – ASCIA
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
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lunedì 29 maggio 2017
La legalizzazione della Cannabis compaia nei programmi elettorali
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