giovedì 29 dicembre 2016

Vogliamo farli sti botti di Capodanno scendendo in piazza per i lavoratori Almaviva? Lo spettacolo è rivoltante. E noi staremo tutti a festeggiare l'inizio del nuovo anno



controlacrisi fabio senastiani
Mentre Regione e Comune di Roma, pardòn, Roma Capitale, si rimpallano il "sì & il no" sui botti di Capodanno, e il Wwf ci mette del suo sottolineando che fanno male agli animali, Almaviva licenzia più di mille e seicento lavoratori del suo sistema di call center. Dopo settimane di "trattative" ai massimi livelli e due referendum in cui il lodo del Governo doveva passare a tutti i costi, ecco che i cosiddetti imprenditori continuano a premere sull'acceleratore. Vogliono tutto. E non sono disposti a fermarsi. 


E' uno spettacolo rivoltante. Dapprima lavoratori contro lavoratori, con il silenzio-assenso dei sindacati. Poi un Governo timido e quasi silente. Tanti discorsi sui giovani e sull'innovazione. Ed ecco qui il risultato.
Sono anni che Almaviva prende risorse pubbliche, variamente declinate, per mandare avanti la sua baracca. E il ricatto del posto di lavoro è stato sempre la sua bandiera. Per carità tutto lecito: così dice la legge, il profitto può schiacciare tutto vita umana compresa.

Quello che proprio non si riesce a capire è il gioco al massacro a cui quella parvenza di "cosa pubblica" chiamato Governo, anzi Governi, ci ha costretto ad assistere senza alzare mai un dito. Senza impendire la delocalizzazione, per esempio. Che fine ha fatto la retorica sui settori strategici? Si è arrivati all'assurdo di cucire leggi su misura per permettere a questa azienda di andare avanti nell'attacco al lavoro. E ogni volta, anche illustri deputati della Repubblica come l'immancabile, quanto inadeguato, Cesare Damiano, lì a sottolineare che "era tutto quello che si poteva ottenere". Ottenere, per chi?

Questa è un'azienda che di fatto ha sempre praticato uno sfruttamento bestiale. La rivolta sindacale iniziò qualche anno fa perché la proprietà faceva pagare l'affitto della postazione ai propri dipendenti. A quella nefandezza si riuscì a mettere una pezza, ma da allora la voglia di vendicarsi da parte di Almaviva non si è più fermata. E oggi siamo ai licenziamenti di massa. L'avevano detto: "Il lavoratore deve pagare per avere il suo posto di lavoro".

A tutto questo deve essere messo un freno. I cosiddetti imprenditori italiani vogliono tutto. E non si fermano davanti a niente. Il Governo ha scelto di appoggiarli. E la vicenda del Monte dei Paschi di Siena dimostra come non intende badare a spese pur di sosterli.

Sarebbe superfluo dire che si tratta di lavoratori non esattamente maturi, che magari hanno famiglia, e un mutuo a cui far fronte. Così come è superfluo aggiungere che a Roma siamo alla frutta, e le alternative non esistono. Che dice la Raggi? Continua a polemizzare con la Regione sui botti di Capodanno oppure si occupa di questa ferita per la città?

Vogliamo farli sti botti di Capodanno scendendo in piazza per i lavoratori Almaviva?

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