mercoledì 21 dicembre 2016

Roma. La “botta” di Santoro fa incazzare le periferie

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contropiano 
La Botta! Il titolo del reportage sulle periferie di Ponte di Nona e Tor Bella Monaca.  In effetti è stata una botta vedere come Santoro si sia asservito nel modo più bieco ad una informazione che punta più che sull'analisi, sulla ricerca delle cause, ad un'informazione che crea il semplice impatto emotivo. Vorremmo ricordare a Santoro che quello che ha documentato è la conseguenza di politiche di abbandono delle periferie.
 È la conseguenza di tagli alla scuola, alla cultura, al sociale che ogni  governo sta applicando per obbedire alla dittatura dell'Unione europea. È il risultato dell'abbandono delle periferie romane da parte di chi per decenni ha governato Roma, senza preoccuparsi degli indici sociali ed economici  che sono anni che raccontano di come il nostro territorio,  il VI municipio, sia il più povero di Roma, di come sia il territorio con il più alto numero di disoccupati, con il maggior abbandono scolastico, con il maggior numero di giovani. Ed è su quest'ultimo dato che si dovrebbe riflettere e che dovrebbe far riflettere chi fa informazione e ricerca. Nel racconto di Santoro manca  la voce di chi è presente da sempre nel territorio con le battaglie sociali.  Noi per primi sappiamo che gira molta droga, ma a differenza di chi ne fa un servizio giornalistico per il puro audience, c'è chi la combatte con l'impegno quotidiano che  significa stare tutti i giorni sui territori a rivendicare il diritto al lavoro, alla cultura, ad una vita dignitosa.  
Ci saremmo aspettati il riscatto della periferia, non la sua narrazione e rappresentazione mistificata.  Per questo come abitanti della periferia siamo arrabbiati ed offesi e rivendichiamo il diritto ad un'informazione corretta, che sia utile soprattutto per  dare la Botta a chi ha il dovere di dare risposte agli abitanti delle periferie.

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