contropiano stefano porcari
Perché una banca può andare a rotoli? Perché i soldi che ha prestato
non sono tornati indietro e sono diventati “sofferenze bancarie”, ossia
crediti quasi inesigibili che probabilmente non rientreranno tutti o
non rientreranno mai. Ma chi sono i furbetti che hanno preso i soldi in
prestito dalla banca e poi non riescono o non intendono restituirli? E’
il sig. Mario che ha fatto un mutuo ma poi è stato licenziato e non
riesce più a pagare le rate per la casa? Robetta!! E’ la sig.ra Maria
che ha chiesto un prestito per pagare il rifacimento della facciata del
palazzo e sta saltando le rate? Bazzecole!! A mettere in crisi le banche
sono soggetti che somigliano molto ai banchieri e spesso ci vanno a
cena insieme: i prenditori.
Una analisi dei debitori del Monte dei Paschi di Siena, porta alla luce
tanti nomi della imprenditoria italiana ai quali la banca ha prestato
soldi e che da tempo non sono rientrati.
Fra i clienti che non hanno rimborsato il Mps troviamo ad esempio la
Sorgenia della famiglia De Benedetti che ha lasciato un buco di 600
milioni e poi Don Verzè fondatore del l'ospedale San Raffaele portato al
dissesto con un buco di duecento milioni. Fino all'anno scorso, risulta
poi una fidejussione di 8,3 milioni di Berlusconi a favore della ex
cognata Antonella Costanza, prima moglie del fratello Paolo. La signora
Costanza aveva acquistato, per nove milioni, una villa sfarzosa in
Costa Azzurra e aveva dimenticato di pagarla.
Ma Mps opera anche attraverso altre banche come la Banca Agricola
Mantovana in stretti rapporti d'affari con il gruppo Marcegaglia che ha
accumulato un'esposizione verso la banca di 1,6 miliardi. A tirare fuori
i nomi illustri degli illustri debitori del Mps è stato un articolo di
Libero.
Insomma da un primo screening viene fuori che il 70% delle insolvenze è
concentrato tra i clienti che hanno ottenuto finanziamenti superiori ai
500mila euro, dunque molto ma molto di più del sig. Mario o della
sig.ra Maria. In totale si tratta di 9.300 posizioni debitorie in cui
il tasso di insolvenza cresce all'aumentare del finanziamento. La
percentuale maggiore dei cattivi pagatori (32,4%) si trova fra quanti
hanno ottenuto più di tre milioni di euro. Si è scoperto poi che gran
parte parte dei problemi nasce dopo l'acquisizione della bannca
Antonveneta da parte del Mps. I prestiti concessi nel 2008 sono
diventati sofferenza nel 2014.
Dunque la crisi del Mps, per la quale lo Stato ha trovato subito e
stanziato 8 miliardi di euro, dipende soprattutto dalla stessa classe
alla quale appartengono i banchieri. E' questo il motivo per cui chi
sostiene che anche questa volta ci troviamo di fronte ad una
"socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti", ha
ragioni da vendere. Una volta che si è deciso di intervenire con fondi
pubblici, sarebbe meglio una nazionalizzazione della banca stessa, e non
pre restituirla ai banditi di sempre dopo aver risanato i conti, ma per
metterla a disposizione del paese e non dei soliti noti.
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giovedì 29 dicembre 2016
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