mercoledì 20 luglio 2016

Il Senato, inqualificabile e infingardo, affossa il reato di tortura.


TORTURA
Presidente di "A Buon Diritto"
  Eh già, troppo presto. E, così, la discussione sul disegno di legge relativo al delitto di tortura è stata sospesa e rinviata a chissà quando
Non poteva essere che così. A questo esito, hanno alacremente lavorato un ineffabile ministro dell'Interno che tenta di riscattare i propri fallimenti politici e di governo attraverso una successione di blandizie non nei confronti delle forze di polizia, bensì dei suoi segmenti più antidemocratici e arretrati. E, poi, i giureconsulti della domenica (ma dell'ora della pennica, mi raccomando) i garantisti ca pummarola 'n copp' e i tutori dei diritti purché di appannaggio dei soli potenti. Per motivare tutto ciò, alcuni senatori hanno argomentato, si fa per dire, sull'attentato di Nizza, collegandolo al rischio - nel caso di approvazione della legge sulla tortura - di "disarmare" polizia e carabinieri davanti alla minaccia jihadista. Che Dio li perdoni.
Inutile cercare una logica in tutto ciò. C'è solo sudditanza psicologica e spirito gregario. Sotto il profilo normativo, tutto ciò significa una cosa sola: il delitto di tortura entrerà a far parte del nostro ordinamento, a voler essere ottimisti, tra due - tre - trent'anni.

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