mercoledì 3 febbraio 2016

Roma, l’affittopoli del Comune dura da dieci anni.

Profilo bloggerRicorda un po’ quello che accade nei mercati rionali, il sabato, quando prima della chiusura i banchisti mettono a prezzi stracciati la merce dei loro banchi. Ma qui parliamo di casa, e parliamo di case del Comune di Roma. Parliamo di una “svendita”, benché si tratti di affitti, che non è mai andata giù, né ai cittadini comuni, più o meno in difficoltà, né a chi ha del buon senso.

Giornalista e ufficio stampa
Ce ne sono con vista sui Fori Imperiali a euro 23,36 al mese, ma anche con affaccio sul nostro Colosseo e qui vengono affittate anche a 25,64 euro. Ma possiamo citare anche Corso Vittorio Emanuele dove gli appartamenti verrebbero date a 24,41 euro al mese, o ricordare Borgo Pio, con case affittate a soli 10,29 euro al mese. tronca 675Dopo anni di “tutti sanno, ma nulla cambia”, a quanto pare il Commissario Francesco Paolo Tronca con una verifica da lui disposta penserebbe di restituire al Comune case di pregio negli anni affittate a prezzi davvero ridicoli.
Una novità? Sarebbe una novità che le case del Comune vengono affittate a questi prezzi “ai più fortunati”? La disposizione di Tronca, c’è da dire, mette, anzi rimette luce a una realtà già posta all’opinione pubblica dal sindacato dell’Unione Inquilini.

“Siamo felici che Tronca abbia finalmente ‘scoperto’ questa vicenda – dichiara Guido Lanciano, Segretario Unione Inquilini Roma – ma sarebbe bastato vedere i nostri comunicati stampa degli ultimi dieci anni per accorgersene. Più volte abbiamo sollecitato il Comune di Roma a rispettare l’accordo sottoscritto a marzo del 2014 – spiega Lanciano – che prevedeva la rinegoziazione dei canoni di affitto, rapportandoli finalmente al reddito degli inquilini e alle caratteristiche dell’appartamento”.
Ma Lanciano passa oltre e si rivolge al Commissario. “Ora chiediamo a Tronca di sospendere immediatamente la procedura di vendita degli alloggi fintanto che non sarà fatta luce sull’intera questione – conclude – perché sarebbe uno scandalo vendere a prezzo di favore a chi finora ha pagato 25 al mese per un immobile di pregio al centro storico”.

Tronca, con una segreteria tecnica avrebbe estrapolato ben 574 dati, e tutti si riferiscono alle locazioni del centro storico attualmente in corso nel Municipio I. “I canoni contrattualizzati – riferisce la nota di Tronca – risultano ampiamente inferiori ai valori minimi di mercato. In molti casi si tratta di importi di poche decine di euro al mese”. Dopo dieci anni, ma a quanto pare sembrerebbe che Tronca vorrà risalire a chi ha permesso tutto questo.
Ma non è tutto. “Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se vi siano occupazioni abusive – la notizia arriva dal Campidoglio – poiché compaiono molte discrasie tra gli intestatari dei contratti del passato e gli attuali occupanti. Sono in corso verifiche sui dirigenti che si sono succeduti nella gestione del patrimonio e che hanno stipulato i contratti e hanno omesso l’aggiornamento dei canoni. E ci saranno controlli sulle eventuali azioni in corso volte a recuperare la disponibilità di beni. Il lavoro di analisi – conclude la nota – proseguirà sull’intero patrimonio immobiliare di Roma Capitale”.
Sul tema si è fatto sentire anche l’Ater, dove attualmente il commissario è Giovanni Tamburino. “L’azienda intende perseguire tutte le forme di illegalità e di sopruso – avrebbe dichiarato – Tanto per spiegare meglio che il vento è cambiato, l’altro giorno è stato eseguito uno sgombero forzato in zona San Giovanni. L’affittuario non era un capofamiglia disoccupato – ha specificato Tronca – ma un brillante architetto quarantenne e single. Il padre, legittimo assegnatario, da tempo è residente al Nord; il figlio pensava di aver diritto ad occupare l’immobile nonostante fosse proprietario di altro appartamento. Avvisi, decreto di sfratto, forza pubblica. C’è voluto di tutto e la Polizia, alla fine, ha dovuto anche arrestare il professionista, ma l’inquilino è stato fatto uscire e si è portato dietro un’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. La casa, in battito di ciglia, è stata assegnata a una persona avente diritto e iscritta nelle graduatorie del Comune. “Abbiamo dato un segnale preciso”, ha commentato Tamburino.

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