giovedì 18 febbraio 2016

Fusione Acea nel Lazio. L'immobilismo della Regione e il silenzio di Roma lasciano campo libero ai vertici aziendali.

stop-privatizzazioniComunicato stampa


Coordinamento Romano Acqua Pubblica

Il paradosso della gestione misto pubblico-privato rischia di mostrare uno dei suoi volti peggiori in questi giorni nel Lazio. 
Una regione, unica in Italia, che vanta un'ottima legge, la 5/2014, sulla gestione del servizio idrico, nel rispetto dei referendum del 2011. 
Una regione però sede di Acea SpA, una delle multinazionali dell'acqua, guidata ed eterodiretta dal Giglio magico Renziano, che intende espandersi in tutto il centro Italia, creando una "new-co" in cui il famigerato controllo pubblico sarà una formula ancor più vuota di oggi.
I vertici di Acea hanno deciso di spingere in tal senso, con un'istanza di fusione tra il gestore di Roma e quello del Frusinate, entrambi controllati dal gruppo Acea. Una fusione sulla quale gli oltre cento sindaci della Provincia di Roma dovrebbero pronunciarsi domani, nell'ambìto della Conferenza dei Sindaci dell'ATO2, nonostante Acea abbia provato a bypassarli con la formula del "silenzio-assenso". 

Ma se i sindaci sembrano volersi esprimere in modo contrario è il governo commissariale di Roma, tramite il sub-commissario Spadoni, a voler scegliere la via del silenzio. Un silenzio che non è neutro, ma è un esplicito assenso ad una fusione rischiosa, non solo sul piano della gestione pubblica e della democrazia, ma anche su quello aziendale, visti i contenziosi milionari che coinvolgono il gestore idrico del Frusinate. 

E allora devono essere i cittadini e i sindaci a far sentire la propria voce, contro un'azienda che sembra considerarli più un fastidio che i veri destinatari di un servizio primario, e contro un governo di commissari che si nasconde nei tecnicismi ma, nei fatti, tramite la mano di Spadoni, consegna Roma in mano ai privati, dalle aziende partecipate al patrimonio pubblico.

E infine è doveroso chiamare in causa la giunta regionale, ed in particolare l'Assessore Refrigeri: il suo immobilismo nell'attuazione della legge 5/2014 si sta rivelando un regalo esplicito ai vertici di Acea.

Le scelte che verranno fatte domani, sulla fusione ma anche sui distacchi idrici, ci riguardano tutte e tutti: noi ci saremo, ore 10.00 a Palazzo Valentini. Il sub-commissario Spadoni avrà il coraggio di confrontarsi con gli altri sindaci o farà il gioco di Acea rimanendo nell'ombra?


Roma, 16 Febbraio 2016.


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