dinamopress
I comitati della Val di Susa chiamano alla mobilitazione in occasione dell'incontro bilaterale Italia-Francia
21 / 2 / 2016
Nonostante
le poche informazioni in merito, abbiamo appreso che l’8 marzo si
svolgerà a Venezia un vertice bilaterale tra Italia e Francia per
avviare l’iter parlamentare europeo di rettifica del protocollo di
intesa sull’apertura dei cantieri per l’opera definitiva.
Stiamo
parlando di un iter che è molto in ritardo rispetto alla tabella di
marcia e che dovrà concludersi in sede europea entro fine dell’anno, a
rischio ci sarebbero i soldi della UE a finanziamento dell’opera.
L’incontro
bilaterale verterà anche su altri temi, tanti i progetti in
discussione, ma soprattutto il loro percorso di finanziamento in sede
europea.
Denari stanziati che, è bene non dimenticare,
non sono il frutto del sudore di Renzi ed Hollande ma del nostro, degli
europei, di chi lavora e di chi sopravvive a fatica nella crisi; ogni
euro, insomma, destinato a quest’opera inutile e dannosa è sottratto a
qualcosa di veramente utile per tutti e tutte.
Continuiamo
infatti a parlare di un’opera che si è già rivelata un pozzo senza
fondo, a partire dell’apertura del cantiere per il tunnel esplorativo a
Chiomonte nel 2011, una sola galleria messa per traverso rispetto a
quello che dicono sarà il tunnel vero e proprio che dovrebbe
attraversare le Alpi. Un cantiere ad oggi attivo a fasi alterne
nonostante le roboanti dichiarazioni, che devasta il territorio, inquina
le nostre acque e la nostra aria e specula continuativamente sui costi.
Il
tunnel di base che oggi appare ancora molto lontano, prevederebbe 2
gallerie lunghe 57 km mentre oggi quello “esplorativo” è arrivato a 4 km
in 4 anni sugli 8 previsti (considerando la dichiarazione di apertura
del cantiere). Tempi raddoppiati, costi aumentati; quello di Chiomonte, a
conti fatti, si rivela il cantiere perfetto per imprenditori e governo:
abbastanza lento, chissà se e quando finirà e nel frattempo continua a
mangiare soldi pronti ad essere ridistribuiti a chi è dentro l’affare.
C’è chi ringrazierà Renzi ed i suoi amici, ne siamo sicuri.
Nel
2012 andammo a Lione a contestare il vertice tra il nostro paese e
quello francese e ricordiamo bene quella che fu l’accoglienza delle
autorità francesi che con polizia e blocchi tentò di non farci
raggiungere la città, inutilmente.
Pensiamo che la nostra presenza l’8 marzo a Venezia sia importante e ci stiamo organizzando per esserci.
Invitiamo
tutti i No Tav e tutti i Comitati e le realtà attive sul territorio
veneto e non solo a mobilitarsi insieme a noi, per continuare la
battaglia più ampia per la difesa dei territori e contro le speculazioni
dei governi italiano ed europeo.
Mentre intorno a noi,
in questa ingiusta Europa, si chiudono frontiere e si alzano barriere,
pensiamo che Renzi ed Hollande non meritino una vetrina immacolata per
mostrare i loro disastri.
Ci vediamo a Venezia l’8 marzo!
Avanti No Tav!
Nessun commento:
Posta un commento