mercoledì 11 febbraio 2015

Naufragio Lampedusa, morti 200 migranti. Testimone: “C’era un 4° gommone”.

Stando al racconto fatto ai mediatori dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, insieme al gommone soccorso lunedì notte ce n'erano altri due. Su uno c'erano 105 immigrati e sull'altro 107. Uno è affondato, l’altro si è sgonfiato provocando il panico a bordo. Due superstiti parlano di una quarta imbarcazione con 100 persone a bordo. Unhcr critica l'operazione Triton: "Inadeguata".

Naufragio Lampedusa, morti 200 migranti. Testimone: “C’era un 4° gommone”

Altri morti nel Canale di Sicilia. E questa volta i migranti che non ce l’hanno fatta sono almeno 203: si tratta della tragedia più grave – almeno tra quelle di cui si ha notizia – dopo il drammatico naufragio del 3 ottobre 2013 in cui morirono 366 persone più altre 20 che ufficialmente risultano ancora disperse. La conferma arriva da Carlotta Sami, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), che ha raccolto le testimonianze dei nove naufraghi soccorsi da un rimorchiatore a oltre cento miglia da Lampedusa e arrivati poche ore fa sull’isola. “Complessivamente erano tre i gommoni con i migranti a bordo”, ha spiegato Sami all’Adnkronos, su uno c’erano anche i 29 profughi poi morti assiderati e i 76 superstiti. Su altri due gommoni c’erano più di 210 persone. Di queste ne sono state tratte in salvo solo nove”. Secondo il racconto dei superstiti ai mediatori culturali, su un gommone c’erano 105 immigrati e sull’altro 107. “Uno dei due è affondato e l’altro si è sgonfiato davanti provocando il panico a bordo”, hanno spiegato. I nove superstiti sono stati tratti in salvo dal rimorchiatore che poi li ha trasportati a Lampedusa. Non solo: in mattinata Sami ha riferito che secondo alcuni superstiti c’era una quarta imbarcazione, con a bordo un centinaio di persone, che è stata travolta dalle onde. “Questo però – ha detto a LaPresse – lo stiamo verificando”.


Superstiti: “100 persone a bordo di un quarto gommone” – Un altro gommone con un centinaio di migranti a bordo sarebbe disperso. Lo hanno riferito due dei nove superstiti della tragedia che erano sull’ultimo natante partito dalla Libia. I barconi salpati dalle coste nordafricane, dunque, sarebbero stati in tutto quattro. Uno, con 105 migranti 27 dei quali sono poi morti per assideramento, è stato soccorso da due mercantili; altri due gommoni con 105 e 107 profughi sono stati invece capovolti dal mare in tempesta e nove superstiti sono stati raccolti da un rimorchiatore. Del quarto gommone, con un altro centinaio di migranti, si attendono conferme.
In base agli ultimi dati del ministero dell’Interno italiano, nonostante le temperature ancora invernali nel mese di gennaio i migranti che hanno attraversato il Mediterraneo sono stati 3.528 contro i 2.171 del gennaio 2014 (170mila nell’intero anno), mentre nel nello stesso mese del 2013 erano stati solo 217. Il principale paese di partenza dei migranti è stato, anche il mese scorso, la Libia, che sta vivendo una crisi interna sempre più complicata. Ma la maggior parte dei migranti sbarcati a gennaio risulta originaria di Siria (764), Gambia (451), Mali (436), Somalia (405) e Eritrea (171).
Unhcr e le ong contro Triton: “Inadeguata nella ricerca e soccorso” – Martedì il sindaco dell’isola, Giusi Nicolini, dopo la morte per assideramento di ventinove migranti a 110 miglia dall’isola, aveva ricordato la strage dell’autunno 2013 dicendo che “i 366 morti di Lampedusa non sono serviti a niente, le parole del Papa non sono servite a niente” e “siamo tornati a prima di Mare Nostrum“, la missione di salvataggio della Marina militare avviata dal governo Letta il 18 ottobre 2013 e terminata il 1 novembre, quando è stato sostituito dall’intervento europeo di controllo delle frontiere Triton. D’accordo l’Unhcr, secondo cui Triton “non fornisce in modo adeguato la capacità di ricerca e soccorso. Se le operazioni non verranno condotte in modo idoneo, ci si dovranno aspettare altre tragedie di questo genere”. L’Alto Commissariato chiede che l’Ue “fornisca all’Italia un sostegno adeguato di modo che possa far fronte agli arrivi di persone che attraversano irregolarmente il Mediterraneo”. Anche le organizzazioni non governative Ai.bi., Amnesty International Italia, Caritas, Centro Astalli, Emergency, Fondazione Migrantes, Intersos, Save the Children e Terre des Hommes puntano il dito contro Triton, che si è rivelata “inadeguata come unica misura per la gestione dei flussi migratori” e “limitata nel portare soccorso ai migranti in mare”. “Occorre aprire immediatamente – affermano le Ong – canali sicuri e legali d’accesso in Europa, per evitare ulteriori perdite di vite in mare e gestire un fenomeno ormai stabile e probabilmente in aumento“. Contemporaneamente, le organizzazioni chiedono all’Italia e all’Unione europea di rafforzare ulteriormente le operazioni di ricerca e soccorso in mare e di avviare politiche che garantiscano la protezione e la tutela dei diritti umani di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo.
Oggi il trasferimento dall’isola e delle salme dei morti assiderati - Oggi intanto le ventinove salme verranno trasferite dall’isola a Porto Empedocle (Agrigento). Il Prefetto di Agrigento Nicola Diomede sta coordinando le operazioni per dare una sepoltura alle vittime. Già una ventina di comuni della provincia ha risposto all’appello. Due migranti verranno sepolti ad Alessandria Della Rocca, due ad Aragona, due a Burgio, due a Cammarata, tre a Canicattì, quattro a Cianciana, uno a Favara, due a Grotte, due a Montallegro, due a Palma di Montechiaro, uno a Porto Empedocle, uno a Ribera, due a Santo Stefano di Quisquina e tre a Sciacca.
Ieri sono stati ascoltati fino a tardi i 75 superstiti. Gli uomini della Squadra mobile di Agrigento e della Polizia scientifica di Palermo hanno interrogato quelli che si trovavano a bordo dell’imbarcazione soccorsa. Dai primi racconti emerge che il gommone su cui erano stipati gli oltre cento profughi è rimasto in mare per tre giorni e che quasi subito ha cominciato a imbarcare acqua. Ai superstiti è stato chiesto di fare un elenco delle persone e dei compagni di viaggio per avere una lista completa dei nomi e cognomi. Uno solo dei cadaveri, un ivoriano di 31 anni, è stato identificato. L’età media delle vittime è tra i 18 e i 25 anni.
Papa: “A nessuno manchi il soccorso necessario”
Papa Francesco ha espresso “preoccupazione” per “le notizie giunte da Lampedusa dove si contano altri morti tra gli immigrati a causa del freddo lungo la traversata del Mediterraneo. Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso”.

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