“Porco ti scrivo per avvertiti che fai la fine del capretto a Pasqua,
se ancora respiri è perché lo vogliamo noi”. Sono le parole, scritte in
una lettera, che sono state rivolte al coordinatore calabrese di Libera
Mimmo Nasone . La ‘ndrangheta torna a farsi sentire
con chi da anni è portavoce delle battaglie di legalità nell’area del
basso Jonio. La notizia è uscita sul sito strill.it che ha pubblicato il
testo integrale. “Vi sciogliamo nell’acido”, si legge ancora, “a te
Nasone e a tutti i porci senza ritegno di Libera, dovrete saltare in
aria”.
controlacrisi.org Lucio Musolino
Complessivamente sono tre le pagine di
insulti e minacce di morte recapitate formalmente al sindaco di Palizzi
(in provincia di Reggio Calabria) Walter Scerbo che
ha subito consegnato la lettera alle forze dell’ordine. Su richiesta
della Dda, il coordinatore di Libera è stato sentito dai carabinieri del
Comando Provinciale che hanno poi segnalato l’episodio alla Prefettura
che, a sua volta, ha rafforzato il dispositivo di vigilanza
dell’abitazione di Nasone.
Il fatto che le minacce siano state
inviate al sindaco di Palizzi, secondo gli inquirenti, potrebbe essere
collegato all’attività della cooperativa “ Terre grecaniche
” che aderisce al progetto di Libera e che ha iniziato a produrre un
vino che si è ritagliato una fetta di mercato interessante nella zona
del basso ionio reggino. La cooperativa e Libera pochi mesi fa hanno
deciso di acquistare altri 15 ettari di terreno per produrre più vino.
Da quel momento è iniziata una serie di intimidazioni, tra cui
danneggiamenti e furti. Il 17 gennaio scorso Nasone ha organizzato
un’iniziativa pubblica per dire no alle pressioni della ‘ndrangheta.
“Quando salite sulle vostre belle macchine”, è scritto sempre nella
lettera, “fatevi il segno della croce”. Su queste intimidazioni sta
indagando adesso la Procura di Reggio guidata da Federico Cafiero De Raho
. “Le minacce le mettiamo in conto”, è lo sfogo di Nasone. “Questa
lettera paradossalmente non fa altro che avvalorare il lavoro di Libera
nei territori. Non ci scoraggiamo e andiamo avanti”.
Sulle minacce al coordinatore regionale di Libera è intervenuta la senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti
, componente della commissione antimafia: “Una cosa è certa”, ha detto,
“tutti gli onesti che, come Mimmo Nasone, cercano di dare speranza
creando impresa e ricchezza in modo onesto in Calabria, vengono
sistematicamente minacciati di morte”. La senatrice Ricchiuti, inoltre,
ha poi contestato alcune scelte politiche dei democratici in Regione:
“Il fatto che è un ex ministro come Maria Carmela Lanzett
a, simbolo dell’antimafia calabrese, non abbia accettato di entrare in
Giunta, rende la situazione ancora più allarmante. Il presidente
Mattarella ha detto che la corruzione le mafie sono i problemi
prioritari di questo Paese. Non basta essere d’accordo, bisogna agire di
conseguenza mentre quello che io registro è solo il silenzio assordante
del mio partito”. Un silenzio che il 26 febbraio potrebbe essere rotto
dalla stessa Lanzetta che sarà sentita dalla commissione antimafia e
spiegherà come il Pd calabrese la sta isolando definendola addirittura
una “stalker” solo perché ha rifiutato l’invito del governatore Mario Oliverio a fare l’assessore al fianco del collega di partito Nino De Gaetano , i cui santini elettorali nel 2010 sono stati trovati nel covo del boss Giovanni Tegano.
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