mercoledì 25 febbraio 2015

RaiWay, Berlusconi vuole anche le torri Rai. Presentata offerta da 1,22 miliardi.

La società di cui Mediaset ha il 40% punta a creare un polo nazionale da 5 mila antenne con cui entrare anche nel mercato della telefonia mobile e di internet ad alta velocità. La mossa arriva a pochi giorni dall'annuncio dell'offerta per la divisione libri di Rcs.

Mediaset punta a inglobare RaiWay per creare un grande polo nazionale dell’infrastruttura televisiva da 5mila antenne. Preziose per entrare nel mercato della telefonia mobile e della navigazione internet ad alta velocità. Per questo attraverso la Ei Towers, di cui Cologno Monzese ha venduto lo scorso anno il 25% mantenendo una quota del 40%, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio. Mettendo sul piatto 1,22 miliardi di euro. L’operazione, deliberata martedì sera dal consiglio di amministrazione di Ei Towers, riguarda la totalità della società Rai – quotata a Piazza Affari dal novembre scorso – che controlla le torri di viale Mazzini. E prevede che ai soci del gruppo vadano 4,50 euro per azione, per il 69% – 851 milioni – n contanti e per il 31% – 374 milioni – sotto forma di azioni dell’azienda della galassia Mediaset.

Perché l’operazione, che prevede anche un aumento di capitale di Ei Towers, vada in porto, dovranno verificarsi tre condizioni. Per prima cosa l’accettazione da parte del cda (uscente) della Rai, perché l’offerta non sarà efficace se la società di Mediaset non otterrà almeno il 66,7% del capitale e viale Mazzini ne controlla il 65%. Poi autorizzazione del ministero dello Sviluppo economico allo svolgimento delle attività dell’emittente pubblica su RaiWay anche dopo che quest’ultima sarà finita nella galassia Mediaset. Infine, assenso dell’Antitrust. Nel comunicato diffuso martedì sera si auspica che l’operazione – che potrebbe passare per il ritiro delle azioni RaiWay dalla Borza (in gergo delisting) – possa concludersi positivamente entro l’estate.
La decisione di presentare un’offerta per le torri di trasmissione Rai non era del tutto inattesa. Indiscrezioni su questa possibilità si erano rincorse già la scorsa primavera. A valle del Consiglio dei ministri del 18 aprile, quello in cui il governo ha varato il bonus di 80 euro prevedendo tra le coperture un contributo di 150 milioni di euro da viale Mazzini, che a titolo di “compensazione” è stata appunto autorizzata a mettere sul mercato RaiWay. All’epoca il presidente della Vigilanza Rai, il grillino Roberto Fico, ha ventilato proprio l’ipotesi che il “patto del Nazareno” comprendesse anche l’acquisizione di RaiWay da parte della galassia del Biscione. Tramontato il patto in seguito all’elezione di Sergio Mattarella senza i voti di Forza Italia, l’interesse di Mediaset è rimasto però immutato. E si esplicita ora, dopo la quotazione in Borsa della società andata in scena lo scorso novembre non senza punti di domanda.
Se l’opas andrà a buon fine, Mediaset e la Rai si ritroveranno insieme nella società che gestisce infrastrutture tv in grado di coprire l’intero territorio nazionale: a viale Mazzini andrebbe il 15% della nuova società. Una partnership che non mancherà di scatenare polemiche, per il ruolo che Silvio Berlusconi eserciterebbe nella tv di Stato, oggetto di una riforma annunciata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Peraltro l’annuncio arriva pochi giorni dopo che Mondadori ha presentato un’offerta per il ramo libri della Rcs.
Dopo l’annuncio RaiWay ha aperto la seduta a Piazza Affari schizzando a +17,51%, mentre Ei Towers ha fatto segnare +2,68% e Mediaset, in avvio, +0,8%.

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