Ancora una minaccia per Mimmo Nasone, l’ennesima. Una lettera pesante,
che, secondo gli analisti, questa volta conterrebbe di fatto anche la
firma.
www.strill.it giuseppe baldessarro
O meglio, che sarebbe riconducibile a un episodio preciso. Ad una
battaglia di legalità e solidarietà che Libera, l’associazione di cui
Nasone è coordinatore regionale, sta conducendo nell’area del basso
Jonio reggino e specificatamente a Palizzi Marina. “Porco ti scrivo per
avvertirti che fai la fine del capretto a Pasqua, se ancora respiri è
perché lo vogliamo noi”. E ancora “Vi sciogliamo nell’acido, a te Nasone
e a tutti i porci senza ritegno di Liberà, dovrete saltare in aria
tutti”. Tre pagine di insulti e minacce di morte, manoscritte in
dialetto su fogli a quadretti che sembrano staccati da un blocco notes.
Frasi indirizzate al coordinatore dell’associazione di don Luigi Ciotti,
e recapitati attraverso una normale lettera postale al sindaco di
Palizzi, Walter Scerbo. Il primo cittadino, ricevuta la missiva, ha
immediatamente fatto denuncia ai carabinieri ed avvertito Nasone di
quanto accaduto, che a sua volta è stato sentito dalle forze dell’ordine
che hanno poi segnalato l’episodio alla Prefettura. Ma perché proprio
al sindaco di Palizzi? La spiegazione secondo gli inquirenti potrebbe
essere legata proprio all’attività che Libera sta svolgendo in
quell’area della provincia di Reggio Calabria. Mimmo Nasone a dicembre
scorso è stato insignito del titolo di cittadino onorario di Palizzi. E
sempre nella cittadina jonica ha sede una cooperativa agricola, “Terre
Grecaniche” che aderisce al progetto di Libera. Una coop che mettendo a
dimora alcuni terreni delle colline palizzesi ha iniziato a produrre un
vino che si è ritagliato una fetta di mercato interessante. Al punto che
i soci della cooperativa nei mesi scorsi avevano deciso di allargarsi
acquistando altri 15 ettari di terreno. Un’idea che, evidentemente
“qualcuno” non ha gradito. Ed infatti a inizio anno la cooperativa aveva
subito una serie di danneggiamenti e furti dal chiaro intento
intimidatorio ed in stile mafioso. Per questo il 17 gennaio scorso Mimmo
Nasone e Libera erano intervenuti pubblicamente con un’iniziativa che
si è svolta nel salone della parrocchia di Palizzi. Un’assemblea nella
quale la comunità aveva espresso solidarietà ai soci della cooperativa e
il pieno sostegno di Libera al loro lavoro sul piano imprenditoriale e
culturale. A stretto giro di boa è quindi arrivata la reazione con le
minacce di morte a Nasone e ai ragazzi dell’associazione. Un
avvertimento chiaro: “E d’ora in poi quando salite sulle vostre belle
macchine fatevi il segno della croce, porci”. Un segnale che, fonti
investigative fanno sapere, non sarà sottovalutato, e sul quale gli
inquirenti sono già a lavoro da alcuni giorni.
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