Con
“Non intendo tacere – articoli e battaglie di opinione” la casa
editrice Nova Delphi ci propone una preziosa raccolta di articoli di
Émile Zola, il maggiore esponente del Naturalismo.
Otto articoli
pubblicati su Le Figaro tra il 1895 e il 1896, che dimostrano quanto
l'autore del famoso “J'accuse!” fosse “immerso fino alla vita nel fiume
della storia”.
La sua analisi scrupolosa, l'osservazione scientifica e storicistica dei fatti unite alla straordinaria capacità letteraria, gli permettevano di trattare gli argomenti più vari senza cadere mai – e su questo non nutrivamo alcun dubbio - nella semplicistica e rassicurante retorica giornalistica.
Questi editoriali ci mostrano in maniera esplicita come l'autore tratti sempre temi e situazioni di cui è direttamente partecipe e testimone. Infatti si può non osservare come, partendo da un punto di vista strettamente personale, portato a volte fino ai limiti del lirismo, riesca sempre ad arrivare a delle considerazioni generali originali ed efficaci.
Un'ulteriore prova di come Émile Zola seppe bene interpretare, non solo con il lavoro letterario ma anche con quello giornalistico, il ruolo dell'intellettuale nella società moderna di cui denunciò le contraddizioni e le ingiustizie, attraverso un’appassionata “militanza” di opinione e una dialettica costruttiva con i cittadini non solo di Francia ma di tutta Europa. Com'è il caso dell'articolo intitolato: “L'amore per gli animali” scritto in risposta ad una sollecitazione di un ufficiale dell'esercito italiano in pensione che gli scriveva: “Avete notato le orribili nefandezze che a Roma vengono impunemente perpetrate nei confronti degli animali, sia in pubblico che in privato? In ogni modo, questo misfatto, ripugnante e deplorevole, è sotto gli occhi di tutti. Porvi rimedio è stato impossibile. Credo che solo voi possiate fare questo miracolo, grazie al potere delle vostre parole”. O ancora l'articolo “Ai giovani” ancora modernissimo ed estendibile a tutti anche oltre i confini nazionali, in cui Zola si scaglia contro l'arroganza dei giovani letterati che si fanno forti dell'adulazione ipocrita degli artisti che li corteggiano per avere il loro favore e il loro riconoscimento, o gli articoli strettamente sociali come il lungimirante “In difesa degli ebrei”, tema che ricorre anche nel già citato “J'accuse!” o “L'élite intellettuale e la politica”, dove ci racconta il suo amore e odio per la politica e lo scorretto rapporto di quest'ultima con gli intellettuali.
Insomma un libro per riscoprire ancora una volta un autore che tanto ha contribuito e continua a contribuire con la sua opera all'emancipazione culturale e materiale dell'umanità. Émile Zola “Non intendo tacere”
Traduzione di Antonella Costa,
Nova Delphi editore, € 10,
ISBN 978-88-97376-31-6
La sua analisi scrupolosa, l'osservazione scientifica e storicistica dei fatti unite alla straordinaria capacità letteraria, gli permettevano di trattare gli argomenti più vari senza cadere mai – e su questo non nutrivamo alcun dubbio - nella semplicistica e rassicurante retorica giornalistica.
Questi editoriali ci mostrano in maniera esplicita come l'autore tratti sempre temi e situazioni di cui è direttamente partecipe e testimone. Infatti si può non osservare come, partendo da un punto di vista strettamente personale, portato a volte fino ai limiti del lirismo, riesca sempre ad arrivare a delle considerazioni generali originali ed efficaci.
Un'ulteriore prova di come Émile Zola seppe bene interpretare, non solo con il lavoro letterario ma anche con quello giornalistico, il ruolo dell'intellettuale nella società moderna di cui denunciò le contraddizioni e le ingiustizie, attraverso un’appassionata “militanza” di opinione e una dialettica costruttiva con i cittadini non solo di Francia ma di tutta Europa. Com'è il caso dell'articolo intitolato: “L'amore per gli animali” scritto in risposta ad una sollecitazione di un ufficiale dell'esercito italiano in pensione che gli scriveva: “Avete notato le orribili nefandezze che a Roma vengono impunemente perpetrate nei confronti degli animali, sia in pubblico che in privato? In ogni modo, questo misfatto, ripugnante e deplorevole, è sotto gli occhi di tutti. Porvi rimedio è stato impossibile. Credo che solo voi possiate fare questo miracolo, grazie al potere delle vostre parole”. O ancora l'articolo “Ai giovani” ancora modernissimo ed estendibile a tutti anche oltre i confini nazionali, in cui Zola si scaglia contro l'arroganza dei giovani letterati che si fanno forti dell'adulazione ipocrita degli artisti che li corteggiano per avere il loro favore e il loro riconoscimento, o gli articoli strettamente sociali come il lungimirante “In difesa degli ebrei”, tema che ricorre anche nel già citato “J'accuse!” o “L'élite intellettuale e la politica”, dove ci racconta il suo amore e odio per la politica e lo scorretto rapporto di quest'ultima con gli intellettuali.
Insomma un libro per riscoprire ancora una volta un autore che tanto ha contribuito e continua a contribuire con la sua opera all'emancipazione culturale e materiale dell'umanità. Émile Zola “Non intendo tacere”
Traduzione di Antonella Costa,
Nova Delphi editore, € 10,
ISBN 978-88-97376-31-6
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